Egitto: a Delga dopo gli attacchi islamisti, si torna a celebrare Messa
I cristiani copti della provincia di Minya si "riprendono" gli edifici di culto, dopo
un mese di attacchi islamisti e l'imposizione della tassa per gli "infedeli". Domenica
pomeriggio, migliaia di persone hanno partecipato alla prima Messa celebrata nella
chiesa della Vergine Maria situata nei resti del monastero di Anba Abraam a Delga
(Minya, Alto Egitto). La funzione domenicale è la prima dal 14 agosto, giorno dell'attacco
islamista contro i copti. Il complesso monastico risale al IV secolo ed è stato devastato
dai Fratelli Musulmani. A presiedere l'officio vi erano padre Abram Taneissa e padre
Silwanis Lutfi, i due sacerdoti copti ortodossi che in più di un'occasione hanno affrontato
gli estremisti pregando nelle navate distrutte e portando aiuto alle famiglie cacciate
dalle loro case. Fonti locali raccolte dall'agenzia AsiaNews raccontano che la Messa
di ieri ha raccolto anche centinaia di famiglie fuggite da Delga a causa delle persecuzioni.
Esse sono ritornate non solo per pregare nelle proprie chiese, ma anche per ricostruire
le proprie abitazioni, sfidando il coprifuoco militare e le minacce degli estremisti.
Riconquistato lo scorso 18 settembre dall'esercito, il villaggio roccaforte dei miliziani
islamisti è divenuto famoso in Egitto per le violente persecuzioni contro la comunità
cristiana locale, che per settimane ha subito ogni tipo di sopruso: dalla distruzione
di ben 62 fra edifici religiosi e abitazioni, rapimenti, uccisioni sommarie, fino
all'imposizione della jiza, la tassa dovuta agli infedeli alla comunità musulmana
per aver salva la vita. (R.P.)