2013-09-23 07:55:13

Cina. Bo Xilai condannato all'ergastolo


La condanna all'ergastolo di Bo Xilai chiude in prima istanza il processo più atteso e controverso in Cina dopo quello alla Banda dei Quattro nel 1981. Una sentenza accolta con scetticismo e sarcasmo. Stefano Vecchia:RealAudioMP3

La sentenza con i giudici della Corte intermedia di Jinan hanno condannato ieri all'ergastolo Bo Xilai era attesa e prevista, alla conclusione di un processo che ha attratto e polarizzato come mai mass media e cittadini cinesi. I giudici hanno pronunciato il verdetto di condanna per tutti e tre i capi d'accusa: corruzione, peculato e abuso di potere, condannando Bo al massimo della pena carceraria, ma salvandolo dall'esecuzione. Nessuno sconto ma qualche calcolo politico, ha deciso la sorte dell'ex potente capo del Partito comunista nella megalopoli di Chongqing, fino a due anni fa destinato addirittura a contendere all'attuale capo dello Stato Xi Jinping, la carica di presidente della repubblica e di segretario del partito. Ad avviare le indagini che hanno portato all'incriminazione e al processo, il tentativo di coprire la moglie Gu Kailai, coinvolta nell'omicidio di un imprenditore britannico nel novembre 2011. Il fatto che proprio la moglie si sia trasformata in testimone cardine dell'accusa ha aggiunto sapore alla vicenda giudiziaria di Bo, che dal febbraio 2012 e fino all'avvio del processo il 18 agosto scorso, è stato privato gradualmente di tutte le cariche politiche, amministrative e di partito. A evitargli il carcere a vita, oltre all'interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di tutte le proprietà personali, non è bastata un 'appassionata difesa durante il dibattimento e, a un giorno dalla lettura della sentenza, l'impegno a non smettere di lottare perché emerga la sua verità. Gli avvocati hanno già anticipato un ricorso in appello, ma pochi si illudono sulla clemenza dei giudici. Se l'ex potente ha infatti dalla sua la simpatia di molti che gli riconoscono tocco umano e capacità manageriale, la leadership di Pechino ha fatto del processo un manifesto. L'intento è di dimostrare insieme compattezza, volontà di rinnovamento chiudendo a nostalgie maoiste, impegno a lottare contro i “mali” che minano agli occhi di una popolazione sempre meno remissiva la credibilità di apparato statale e quadri di partito.







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