Pakistan: oltre 60 morti nell’attacco a una chiesa. Il nunzio: “La Chiesa in Pakistan
è sofferente"
Grave attacco contro una chiesa a Peshawar, in Pakistan. Due kamikaze si sono fatti
esplodere tra i fedeli che assistevano alla messa domenicale: i morti sono almeno
61, e oltre 120 i feriti. Immediata la condanna delle autorità locali. “I terroristi
non hanno religione; uccidere persone innocenti è contrario agli insegnamenti dell'Islam
e di qualsiasi religione”, ha dichiarato il primo ministro Nawaz Sharif. Paul Bhatti,
presidente dell'alleanza pakistana delle minoranze, ha definito l'attacco "un tentativo
di destabilizzare il Paese", parlando di "forze straniere" che sarebbero dietro la
strage, e ha chiesto al governo di fornire più protezione alle minoranze religiose.
Davide Maggiore ha raggiunto telefonicamente il nunzio apostolico in Pakistan,
mons. Edgar Peña Parra:
R. - Abbiamo
appreso la triste notizia di quest’attacco ad una chiesa, la chiesa di Tutti i Santi
a Peshawar. E logicamente, di fronte a questi atti, siamo veramente addolorati per
il fatto che ancora una volta si verificano questi attacchi contro la nostra comunità
cristiana. La chiesa non è una chiesa cattolica da quanto sò fino ad ora, ma è molto
vicina alla nostra chiesa cattolica. Ma quello non indica nulla, perché sono cristiani
e parte della nostra minoranza. Quindi ancora una volta verifichiamo che questa nostra
Chiesa cristiana è sofferente in Pakistan.
D. - C’è un appello che vuole rivolgere
a chi ci ascolta, attraverso la Radio Vaticana? R. - Sì, mi unisco al Santo Padre
che, ancora una volta, ha fatto un richiamo a pregare per la pace nel mondo. Io chiederei
anche di avere uno sguardo anche verso la nostra Chiesa in Pakistan che - come tante
altre - soffre ogni giorno questi problemi, questa discriminazione, questi attacchi.
Credo che, come il Santo Padre ha insistito, la pace nel mondo sia oggi più che necessaria.
Vediamo quello che è accaduto qui, l’attacco che è successo ieri anche in Kenya, vediamo
la situazione in Siria. Insomma penso che oggi più che mai abbiamo bisogno di pregare
per la pace nel mondo.