2013-09-22 14:02:54

La speranza dei giovani sardi nell’attesa dell’incontro con il Papa


A concludere l’intensa giornata di Papa Francesco a Cagliari sarà, stasera, l’incontro con i giovani di tutta la diocesi. Da tempo si sono attivati per la preparazione a questo momento speciale a cominciare dalla partecipazione, con circa 40 ragazzi e ragazze, alla Gmg di Rio de Janeiro. A poche ore dal loro appuntamento con Papa Francesco in Largo Carlo Felice, la testimonianza di Giorgia Atzei, universitaria di Cagliari. L’intervista è di Adriana Masotti:RealAudioMP3

R. - Tra tante realtà giovanili siamo tutti impegnati in varie cose; c’è per esempio chi canta con il coro diocesano giovanile, creato proprio dai giovani di tutta la diocesi. Fanno parte di tante parrocchie e di tanti movimenti che hanno provato tutto questo tempo, stanno continuando a provare ed animeranno proprio il momento dei giovani con il Papa. Per loro è un’esperienza di comunione molto forte ed è anche una novità. Abbiamo fatto alcuni workshop insieme a Jane Ross, che è venuto qui in Sardegna e sarà presente durante l’incontro dei giovani con il Papa. È stato moto interessante; abbiamo fatto workshop di canto, di ballo e di comunicazione ed è stato importante vedere negli sguardi e nei sorrisi come tutti abbiamo un’aspettativa grande per questo incontro con il Papa. Ci siamo preparati nelle piccole cose, per accoglierlo nella maniera migliore e dirgli che è “benvenuto” e siamo veramente felici della sua venuta qui in Sardegna: terra che sta soffrendo ma anche piena di speranza. Noi giovani siamo questa speranza, vogliamo essere questa speranza.

D. – Una delle difficoltà dei giovani sardi è in particolare quella della mancanza di lavoro…

R. – Sì, purtroppo c’è pochissimo lavoro, quasi niente ed anche i laureati fanno fatica a trovare lavoro. Però io ho fiducia nella nostra terra e ho fiducia anche nelle risorse umane che ci sono qua. Secondo me è solo un momento, un momento molto forte e difficile perché in certi casi non si arriva davvero a fine mese; però è un momento importante perché ci fa prendere consapevolezza di quello che siamo, del valore che ciascuno di noi ha e del valore che ha la nostra terra. Io sono speranzosa e come me tantissimi altri giovani lo sono.

D. – Per il Papa avete preparato delle domande. Cosa vi aspettate che vi dica e che vi dia?

R. – Sì, vorremo fargli delle domande e so che qualcuno le farà. Io so che ci risponderà come avrebbe risposto Gesù in questo momento.

D. – Voi cosa volete dare al Papa?

R. – Vogliamo dirgli che ci siamo, vogliamo dirgli che può contare su di noi, che la Chiesa c’è. Anche se in certi momenti barcolliamo - perché ci sono tanti dolori anche all’interno della Chiesa – la Chiesa però c’è ed in questo momento siamo noi ed il Papa deve sapere di poter contare su di noi. Ci fidiamo di lui e Lui può fidarsi di noi.







All the contents on this site are copyrighted ©.