Attentato attentati suicida a Baghdad. Mons. Sleiman: la gente è stanca e rassegnata
Sono almeno 96 i morti in Iraq dopo una serie di attentati, il più grave dei quali
ha provocato 65 morti e 120 feriti durante un funerale nel quartiere sciita di Sadr
City a Baghdad: lo hanno riferito fonti ospedaliere, e la cifra è stata poi confermata
anche dalla polizia irachena. Della terribile situazione nel Paese del Golfo, Salvatore
Sabatino ha parlato con mons. Jean-Benjamin Sleiman, arcivescovo di Baghdad
dei Latini:
R. - L’Iraq
non è mai uscito da una situazione che è sempre tragica! Forse l’informazione non
se ne interessa sempre per ragioni varie, ma io paragono l’Iraq a un “malato grave”:
è stato ricoverato in terapia intensiva, poi lo hanno fatto uscire, ma è sempre ricoverato!
Quindi, i grandi problemi dell’Iraq non sono mai stati non solo irrisolti, ma neanche
confrontati.
D. - L’acuirsi delle violenze, in questo periodo, è ovviamente
strettamente legato a quanto sta accadendo in Siria?
R. - Certo! Non si può
separare l’Iraq da quanto succede in Siria, i fattori esterni sono molto influenti.
D.
- Abbiamo assistito negli ultimi giorni ad un’ondata di violenza senza precedenti,
come vive la gente la quotidianità: con paura o prevale comunque un sentimento di
speranza per un futuro migliore?
R. - Io credo in Dio e spero in Dio, ma questa
speranza non la vedo sulla faccia degli uomini, almeno in questi tempi. Certamente,
la gente ha paura e molti sono anche rassegnati non potendo fare altrimenti. Quindi,
c’è molta rassegnazione, ma la rassegnazione non vuol dire certo avere speranza.
D.
– Recentemente, Papa Francesco ha pregato anche per l’Iraq, per la pacificazione di
questo Paese. Come avete accolto le sue attenzioni e il suo messaggio?
R. -
Certamente ha pregato soprattutto per la Siria, ma anche per tutte quelle situazioni
in cui la pace è in pericolo nel mondo. Se c’è un desiderio è proprio quello della
pace! Quindi quello che ha fatto il Papa è espressione di tutto quello che sentiamo,
viviamo, vogliamo. E’ stato molto interessante come comunione.