2013-09-22 08:26:41

Attentato attentati suicida a Baghdad. Mons. Sleiman: la gente è stanca e rassegnata


Sono almeno 96 i morti in Iraq dopo una serie di attentati, il più grave dei quali ha provocato 65 morti e 120 feriti durante un funerale nel quartiere sciita di Sadr City a Baghdad: lo hanno riferito fonti ospedaliere, e la cifra è stata poi confermata anche dalla polizia irachena. Della terribile situazione nel Paese del Golfo, Salvatore Sabatino ha parlato con mons. Jean-Benjamin Sleiman, arcivescovo di Baghdad dei Latini:RealAudioMP3

R. - L’Iraq non è mai uscito da una situazione che è sempre tragica! Forse l’informazione non se ne interessa sempre per ragioni varie, ma io paragono l’Iraq a un “malato grave”: è stato ricoverato in terapia intensiva, poi lo hanno fatto uscire, ma è sempre ricoverato! Quindi, i grandi problemi dell’Iraq non sono mai stati non solo irrisolti, ma neanche confrontati.

D. - L’acuirsi delle violenze, in questo periodo, è ovviamente strettamente legato a quanto sta accadendo in Siria?

R. - Certo! Non si può separare l’Iraq da quanto succede in Siria, i fattori esterni sono molto influenti.

D. - Abbiamo assistito negli ultimi giorni ad un’ondata di violenza senza precedenti, come vive la gente la quotidianità: con paura o prevale comunque un sentimento di speranza per un futuro migliore?

R. - Io credo in Dio e spero in Dio, ma questa speranza non la vedo sulla faccia degli uomini, almeno in questi tempi. Certamente, la gente ha paura e molti sono anche rassegnati non potendo fare altrimenti. Quindi, c’è molta rassegnazione, ma la rassegnazione non vuol dire certo avere speranza.

D. – Recentemente, Papa Francesco ha pregato anche per l’Iraq, per la pacificazione di questo Paese. Come avete accolto le sue attenzioni e il suo messaggio?

R. - Certamente ha pregato soprattutto per la Siria, ma anche per tutte quelle situazioni in cui la pace è in pericolo nel mondo. Se c’è un desiderio è proprio quello della pace! Quindi quello che ha fatto il Papa è espressione di tutto quello che sentiamo, viviamo, vogliamo. E’ stato molto interessante come comunione.







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