2013-09-21 16:59:16

Perugia: le ricchezze del bosco al centro della mostra fotografica “Il Mondo intorno all’Albero”


Tre immagini di 37 fotografi per comunicare, tramite immagini, un unico messaggio: tutelare il bosco è un ottimo investimento non solo in termini ambientali ma rappresenta anche un modo per valorizzare economicamente i nostri territori. Si è chiusa ieri a Perugia, nella Rocca Paolina, la mostra fotografica “Il Mondo intorno all’Albero”, organizzata dal Pefc Italia, l’Organizzazione non governativa per il sistema di certificazione forestale più diffuso al mondo, e dal forum Canoniani.it. Sulla mostra si sofferma, al microfono di Marina Tomarro, il segretario generale del Pefc Italia, Antonio Brunori: RealAudioMP3


R. - La mostra ha un obiettivo, ovvero, quello di sensibilizzare lo spettatore a conoscere il mondo forestale ed il mondo intorno all’albero sotto vari aspetti: dal bosco che c’è dietro il singolo albero; dalla lotta agli incendi; fino alla rinascita delle foreste. Tutto questo per riflettere su temi quali la gestione corretta delle foreste, il rapporto tra economia, società e ambiente, tagli illegali e soprattutto la filiera del legno della carta che parte dalla natura ed arriva sul tavolo dei consumatori.

D. – Bosco come una salvezza per l’ambiente: come stanno in questo momento le nostre foreste?

R. – Il bosco italiano copre un terzo della superficie totale ed è presente prevalentemente in montagna: sulle Alpi, dove abbiamo boschi ad alto fusto - soprattutto conifere - e sugli Appennini. Se parliamo di come stanno i nostri boschi vediamo che dal 1930 ad oggi c’è stato un raddoppio della superficie forestale. All’estero invece la situazione è diversa: in altri continenti come l’Africa, l’Asia ed il Sudamerica abbiamo una perdita di 13 milioni di ettari l’anno. Questo problema è dovuto a varie motivazioni: tagli illegali; uso delle superfici forestali per la geotecnia; per l’agricoltura intensiva…

D. – Cosa cambia quando andiamo a parlare di una foresta, o di un bosco che hanno la certificazione forestale ed altri invece che non ce l’hanno?

R. – Tutto ciò che viene gestito con l’obiettivo di dare un valore e di promuovere gli aspetti economici, sociali ed ambientali ha un vantaggio per il territorio e per le collettività. La gestione sostenibile delle risorse forestali e quindi la possibilità per le imprese di usare prodotti forestali locali, di legare il legno al bosco, sono modi per creare economia e lavoro; quindi, difendendo l’ambiente ma anche le comunità rurali, della montagna…

D. – Il Pefc in che modo può salvaguardare le foreste sia in Italia che nel mondo?

R. – La certificazione forestale è uno strumento che garantisce la tracciabilità della materia prima – legno e carta – da foreste gestite in maniera sostenibile. Questo è importantissimo perché purtroppo il fenomeno della criminalità del taglio illegale dei boschi è elevatissimo, soprattutto nel Sud del mondo. Il Parlamento europeo ha dichiarato che il 20% di tutto ciò che entra in Europa, per quanto riguarda i prodotti legnosi e cartacei, è di origine illegale. Questo è un dramma che comporta, nel Sud del mondo, gravi ripercussioni sulle popolazioni locali e sull’ambiente. Quindi, la certificazione forestale è quello strumento che ha un valore etico e che permette di favorire e premiare chi fa bene le cose: dal taglio del bosco, fino alla lavorazione dei prodotti legnosi e cartacei.

D. - Ma le foreste possono rappresentare anche un nuovo modo per uscire dalla crisi economica?

R. – Sì. Basta immaginare che attualmente in Italia utilizziamo soltanto un quinto di quanto il bosco ricresce ogni anno; mentre noi importiamo il 90% di tutto il legname che utilizziamo ed è la terza voce di deficit nazionale. La trasformazione del legno invece è il terzo settore manifatturiero per il contributo alla bilancia commerciale, con sette miliardi di euro di attivo; con un lavoro per oltre 400 mila persone.







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