Papa Francesco in Sardegna per ridare speranza ai lavoratori
"Come si può vivere
la fede quando tutto va male? Questa crisi non soltanto miete vittime, ma indebolisce
lo spirito!". L'appello disperato, rivolto a Papa Francesco, arriva dalla Sardegna,
da un operaio cassintegrato della Grenn Island, Francesco Mattana, alla vigilia
della visita pastorale che il Pontefice compie domenica 22 settembre a Cagliari.
E' una richiesta d'aiuto che scatuirisce dalla consapevolezza di una crisi del lavoro
che mina la solidità familiare, allontana, a volte, dalla pratica religiosa e ha portato
alcuni suoi colleghi al gesto estremo del suicidio. Mattana aveva scritto una
lettera al Papa per chiedere conforto e domenica prenderà la parola davanti a lui
sul palco allestito a Largo Carlo Felice per l'incontro di Francesco con il mondo
del lavoro, la prima tappa dell'intensa giornata che il Pontefice trascorrerà nella
città del Santuario mariano di Bonaria. Ma quale Sardegna troverà il Papa? "Una
Sardegna debole sul piano economico, che ha visto crollare in vent'anni il suo sistema
industriale, soprattutto quello più tradizionale", spiega Gilberto Marras,
direttore della ConfCooperative regionale. "Una regione - prosegue
- che deve quindi anche inventarsi un nuovo percorso e che probabilmente deve fare
più comunità, imparando a puntare più sulle sue risorse senza aspettarsi troppe soluzioni
esterne. Una Sardegna nel guado, che deve chiedere più responsabilità ai sardi, nelle
istituzioni, nell'economia, nella società e nella cultura. Ma anche una regione che
ha mantenuto i suoi valori fondanti". E dove la Chiesa resta, nonostante la secolarizzazione,
punto di riferimento sociale, soprattutto in questo periodo di crisi. Una Sardegna
che quindi aspetta con gioia Papa Francesco per ritrovare fiducia e speranza. (A
cura di Fabio Colagrande e Antonella Palermo, inviata della RV a Cagliari)