Nicaragua: i vescovi sulla sentenza dell'Aja sulle acque delle isole contese con la
Colombia
I vescovi della Conferenza episcopale del Nicaragua sono riuniti dal 18 settembre
per la loro Assemblea ordinaria, che si svolge ogni due mesi, nella città di Jinotega:
dallo scorso anno infatti, hanno deciso di riunirsi ogni volta in una località diversa
per incontrare così la popolazione di tutte le diocesi del Paese. “Questa volta i
nostri vescovi fanno visita alla città di Jinotega, città delle nebbie – afferma la
nota inviata all’agenzia Fides all’inizio della riunione -. In questo incontro esamineranno
temi della Pastorale di questa zona ecclesiastica e avranno l'occasione per discutere
su alcuni argomenti della realtà nazionale. Nella riunione, come hanno riferito i
vescovi mons. Sócrates René Sándigo (presidente della Conferenza episcopale) e mons.
Silvio José Báez Ortega, vescovo ausiliare di Managua, si discuterà anche in merito
alla sentenza del Tribunale dell'Aja e alla reazione del Presidente della Colombia".
La motivazione di quest’ultimo argomento è stata dettata dalle dichiarazioni di mons.
Eulises González Sánchez, vicario apostolico di San Andrés e Providencia, isole che
si trovano nelle acque del Pacifico vicino al Nicaragua ma che sono sotto la giurisdizione
colombiana. Il Tribunale Internazionale dell'Aja ha infatti emesso una sentenza a
favore del Nicaragua riguardo alla proprietà delle “acque che vanno oltre il meridiano
82” e che la Colombia aveva preso sotto la propria giurisdizione. Benché molte autorità
colombiane, civili e militari, del posto si sono espresse in modo positivo riguardo
alla sentenza, il Presidente della Colombia ha detto pubblicamente che si tratta di
una sentenza “che non può essere accettata dalla Colombia”. Mons. González Sánchez,
in una nota rilanciata dalla Conferenza episcopale della Colombia, ha invece invitato
il suo popolo a riconoscere la sentenza del tribunale dell'Aja a favore del Nicaragua,
e ad essere ottimisti, a vedere nel mare l'immensità di Dio e a cercare buone relazioni
con il Nicaragua di fronte “a quel mare che ora è del Nicaragua”. (R.P.)