2013-09-21 11:23:24

Colombia: i colloqui di pace a Cuba conclusi con un nulla di fatto


Governo e guerriglia hanno chiuso all’Avana l’ennesima tornata di colloqui senza raggiungere un’intesa sul secondo tema dell’agenda del processo di pace, la partecipazione alla vita politica nazionale, dandosi appuntamento per una nuova tappa del dialogo il 3 ottobre, tra le critiche reciproche. In una nota congiunta diffusa dalla capitale cubana e ripresa dall'agenzia Misna, le parti affermano di stare “proseguendo nella costruzione di accordi” dopo aver studiato nelle ultime settimane “distinti meccanismi di partecipazione cittadina e dialogo sociale”. Precisano inoltre che continua “la discussione dei diversi pareri sul modo migliore di rafforzare le organizzazioni e i movimenti sociali e le garanzie necessarie per il loro effettivo funzionamento nel quadro della democrazia”. Sta di fatto che di concreto è emerso poco, fatta eccezione per l’esortazione del capo negoziatore del governo Humberto de la Calle che si è rivolto alla guerriglia chiedendo “meno retorica e più efficacia per costruire accordi… perché la pazienza dei colombiani non è infinita”. A 11 mesi dall’appuntamento di Oslo, dove fu aperto formalmente lo storico processo di pace volto a porre fine a mezzo secolo di guerra, il governo ha allo stesso tempo espresso il suo ottimismo “per il successo del negoziato”. Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno a loro volta contestato il governo, in particolare per aver presentato in modo “unilaterale” al Congresso un’iniziativa di referendum popolare come meccanismo per convalidare gli accordi che si raggiungeranno nel corso delle trattative. A margine del processo di pace, esecutivo e guerriglia hanno invitato organizzazioni sociali e cittadini a partecipare ai due forum sulle droghe che si terranno fra il 24 e il 26 settembre e fra l’1 e il 3 ottobre. (R.P.)







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