Plenaria dei vescovi europei in Slovacchia su famiglia, laicità, diritti e ambiente
La presenza della Chiesa nello spazio pubblico, tra laicità e laicismo; le ricadute
della crisi sui popoli d’Europa e i loro effetti di lungo periodo, che interrogano
le comunità credenti; il ruolo della famiglia; la tutela dei diritti, la salvaguardia
dell’ambiente. Sono molteplici i fronti sui quali è impegnato in questa fase il Ccee
(Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa), che terrà l’Assemblea plenaria,
alla presenza dei presidenti delle Conferenze episcopali del continente, dal 3 al
6 ottobre a Bratislava (Slovacchia). Negli ultimi giorni – riferisce l’agenzia Sir
- il Ccee ha fra l’altro proposto un incontro per riflettere sul tema “Custodire una
terra dove abiti la giustizia”, dal quale sono emerse analisi della realtà e spunti
per le chiese in Europa. Il seminario di studio, svoltosi il 18 settembre a Lussemburgo,
è stato promosso dalla sezione “Salvaguardia del Creato” della Commissione “Caritas
in veritate” del Ccee. “Se non sapremo essere educatori di una vera ecologia umana,
non saremo profeti di una responsabile ecologia ambientale”, è stato detto a Lussemburgo,
secondo quanto riferisce il Ccee stesso dalla sede di San Gallo (Svizzera). “Ecologia
umana ed ecologia ambientale appaiono strettamente legate. La difesa dell’ambiente
- dono da custodire e amministrare saggiamente - è innanzitutto difesa dell’uomo contro
la sua auto-distruzione”. L’incontro è stato ospitato dall’arcivescovo di Lussemburgo,
mons. Jean-Claude Hollerich, e ha visto la partecipazione di esperti delle Conferenze
episcopali, della Santa Sede e del segretario di European Christian Environmental
Network. “Riprendendo il cammino svolto negli ultimi anni, l’incontro - spiega il
Ccee - è stato un’occasione per approfondire l’impegno dell’episcopato europeo a favore
della custodia del creato alla luce dei numerosi interventi di Papa Francesco, che
con il suo continuo magistero, richiama i cristiani a questa responsabilità”. Mons.
André Léonard, arcivescovo di Malines-Bruxelles, ha aperto i lavori con una relazione
sulla missione della Chiesa nella cura del creato a partire da una prospettiva teologica,
antropologica, etica ed educativa. Per Léonard “la custodia del creato è un’espressione
alta della carità cristiana”, che non può essere realizzata senza custodire la dimensione
metafisica della vita umana. I partecipanti si sono soffermati quindi sulla dimensione
sociale ed economica della protezione dell’ambiente con un contributo di Stanislas
de Larminat, già direttore generale di un’azienda agro-alimentare in Francia. È necessario,
ha affermato de Larminat, ribadire il concetto di solidarietà economica verso le generazioni
future, perché “è moralmente illecito ed economicamente controproducente scaricare
il peso e le conseguenze delle nostre scelte attuali sulle generazioni future”.