Mons. Tomasi all’Onu: il mondo non dovrebbe permettere la piaga dei bambini soldato
“I bambini soldato continuano a costituire una sfida per la comunità internazionale,
che ancora sta lottando per proteggerli dall’impatto della violenza”. E’ quanto affermato
da mons. Silvano Maria Tomasi nel suo intervento all’Onu di Ginevra. Il presule ha
sottolineato, con amarezza, che ancora oggi almeno 250 mila bambini combattono in
tutto il mondo. Il diritto internazionale, ha poi aggiunto, “offre una protezione
particolare ai bambini, ma il divario tra legislazione e attuazione continua ad essere
molto grande”. Del resto, ha detto l’Osservatore vaticano presso l’Onu di Ginevra,
il “legame che esiste tra povertà estrema e privazioni sociali favorisce i conflitti
e l’arruolamento” dei bambini nei gruppi armati. Pertanto, ha aggiunto, “per creare
un ambiente protettivo per i bambini sono necessari uno sviluppo economico e sociale,
e soprattutto, l’accesso all’educazione”. La comunità internazionale, è stato il suo
monito, “non dovrebbe permettere che le capacità e le energie dei bambini e dei giovani
si disperdano nella ricerca di obbiettivi distruttivi”. Dovrebbe invece assistere
queste energie per convogliarle “verso il bene comune e la costruzione di una cultura
della pace, del dialogo e della solidarietà”. Mons. Tomasi ha infine ribadito l’impegno
della Chiesa cattolica per sostenere i bambini sopravvissuti a tale violenze. (A
cura di Alessandro Gisotti)