2013-09-20 14:28:55

Legge sull’omofobia. Belletti (Forum famiglie): resta rischio del reato d’opinione


Primo via libera alla legge sull'omofobia alla Camera dei deputati. Giovedì, l’Aula di Montecitorio ha approvato il testo investito da molte critiche e sul quale la maggioranza di governo si è di nuovo spaccata. Pd e Scelta Civica hanno votano sì all’aggravante di omofobia inserita nella Legge Mancino, contrario il Pdl. Una misura attenuata dal cosiddetto emendamento "salva associazioni" che garantisce il pluralismo delle idee alle organizzazioni politiche e religiose. Per un commento, Marco Guerra ha intervistato Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni familiari:RealAudioMP3

R. - Restiamo dell’idea che l’impianto originario della legge sia comunque molto ideologico. Riteniamo il lavoro parlamentare ancora troppo affrettato e questo ha impedito un serio dibattito nel Paese su un tema che meriterebbe maggiore cautela. Ogni intervento che impedisce le conseguenze più pericolose rispetto alla libertà di espressione è benvenuto e mi sembra che qualche cosa in questo senso sia stata inserita nell’attuale testo. Anche il riferimento diretto alla Legge Mancino per introdurre l’aggravante dell’omofobia ci sembra particolarmente complesso da gestire. In sostanza restiamo dell’idea che questa legge non dovrebbe essere approvata.

D. - Il “salva associazioni” - come è stato denominato l’emendamento che garantisce il diritto d’opinione nell’ambito di correnti ideologiche, religiose, politiche - è sufficiente per garantire la libertà di opinione o si rischia comunque di incorrere in provvedimenti giudiziari?

R. - Io credo che il “salva associazioni” dimostri proprio l’esistenza di una criticità grave. L’incertezza della definizione dell’omofobia, l’incertezza nel distinguere tra comportamenti e opinioni che questa proposta di legge porta dietro con sé conferma questo. Quindi è certamente un intervento positivo e indebolisce i rischi più pesanti di azioni contro chi la pensa diversamente. Resto sempre preoccupato del fatto che un’affermazione del tipo: “Un bambino per crescere in modo equilibrato ha bisogno di un padre e di una madre”, possa essere portata davanti ad un tribunale con l’accusa di omofobia. Già sta accadendo nel dibattito pubblico, non vedo con quali meccanismi protettivi questa cosa sarà impedita se questa legge viene approvata. Quindi siamo ancora molto preoccupati.

D. - Di fatto si sta creando un soggetto giuridico ultra tutelato rispetto ad altre categorie ...

R. - È emerso un "luogo sociale" nuovo, senza fondamenti giuridici. Le definizioni di trans gender, di transessualità, di omofobia sono tutte poggiate su un percorso “più culturale ideologico” che non “giuridico fondativo”. Quindi, costruiamo un diritto sulle sabbie mobili; peccato che poi le implicazioni siano di tipo penale, che quindi porteranno delle persone davanti a tribunali. Bisogna trovare una nuova forma per combattere qualunque atteggiamento di discriminazione verso qualunque persona fragile. Non capisco perché la condizione dei disabili non debba essere assimilata a questa specifica condizione. Di fatto, le nostre leggi sono già uno strumento adeguato per proteggere le persone che vengono discriminate. Quindi, questa legge ci sembra veramente frutto di una lobby e non di un progresso del Paese.

D. - C’è un ulteriore rischio: quello che questa legge possa fare da battistrada a una normativa che intervenga realmente sulla composizione antropologica dell’uomo e della famiglia ...

R. – Tra i diversi promotori e sostenitori questa affermazione è già stata fatta nei mesi scorsi come linea strategica complessiva. Quindi non è un rischio sotterraneo, appartiene a una strategia generale. Siamo costretti a confrontarci con una revisione dell’identità della famiglia iscritta nella nostra Costituzione, sul tema delle adozioni a coppie omosessuali ... Insomma, la questione è l’inizio di una lunga riflessione. Io sfido chiunque a dire che sul tema dei cosiddetti “diritti civili” si fermeranno a questa legge contro l’omofobia. Hanno già dichiarato che prossimo passo sarà il riconoscimento delle unioni e l’adozione ai gay. Quindi non è un rischio, è un progetto!







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