Voto legislativo domenica in Germania: questioni sociali in primo piano
In Germania, si prepara il voto legislativo di domenica prossima. Dopo la vittoria
piena dell’Unione cristiano sociale una settimana fa nelle elezioni in Baviera, in
molti prospettano un altro ampio consenso per il partito della cancelliera Angela
Merkel. Un ultimo sondaggio, però, mette in dubbio che la coalizione della Merkel
raggiunga la maggioranza e prospetta, tra l’altro, l’ingresso nel Bundestag del partito
anti-euro Afd, (Alternativa per la Germania). Fausta Speranza ha intervistato
Gian Enrico Rusconi, germanista ed editorialista de "La Stampa":
R. – Queste
elezioni più di altre sono molto mediate dal sistema giornalistico. E’ chiaro che
sul piano strettamente delle previsioni dei numeri, è garantita la vittoria della
cancelliera, anche se qualche giornale incomincia a dire: “Ma, forse no …”, come leggevo
questa mattina. Però è chiaro che – ed è il punto importante – la sua vittoria personale
non vuol dire che possa fare quello che vuole. E quindi vedremo la settimana prossima,
e non vorrei che dovessimo aspettare anche altre settimane …
D. – In che senso?
Parla di coalizioni possibili?
R. – Sì: parlo di coalizioni possibili, che
è la cosa importante. In particolare, se i liberali non ce la fanno, si apre la prospettiva
di un’alleanza con la "Grande Coalizione". E qui ci sono due opinioni opposte. Una
che dice: “Ma, in fondo i socialdemocratici non vedono l’ora di fare il Junior partner”,
o altri che dicono: “No, adesso, questa volta, i socialdemocratici punteranno i piedi
e non vorranno fare semplicemente i partner della signora Merkel”, e tireranno fuori
… che cosa? Perché è qui, il punto da capire: le possibili obiezioni alla Merkel.
Il fatto è che non c’è una vera opposizione alla politica interna ed esterna della
Cancelliera: questa cosa è molto importante! Non è che i socialdemocratici hanno una
politica diversa quando si parla del ruolo e delle competenze della Banca europea,
quando si parla di Eurobond … il punto che voglio affermare è che c’è una unanimità
di fatto rispetto alla posizione della Merkel. Cioè, la Germania difficilmente tornerà
indietro dalla sua attuale posizione, che deve infatti alla signora Merkel che, come
qualcuno ha detto, all’interno è molto disponibile, molto sorridente, molto conciliante
e all’esterno dura.
D. – Parliamo di temi più dibattuti nel Paese in questa
campagna elettorale?
R. – Dunque, in realtà sembra – almeno, all’inizio sembrava
– che i temi fossero soprattutto interni, cioè su una maggiore perequazione sociale.
Infatti, tutti sono d’accordo nel dire: “Sì, la Germania sta bene, la disoccupazione
è felicemente bassa, i ragazzi, i giovani sono occupati ma ci sono milioni di persone
che vengono in qualche modo non dico sottopagati, ma che non rispondono a questa
immagine tutta positiva”. Nel senso che la forbice sociale si sta allargando, anche
in Germania, anche se in maniera meno drammatica che altrove. Poi, c’è il discorso
dell’ambiente. Poi c’è il dibattito sui diritti civili che è un po’ comune dappertutto.
Ad avere più peso è il problema di una maggiore equità sociale interna. Il tema “Europa”
è sempre sottinteso, contrariamente a quanto pensiamo noi, e dibattuto per interposta
persona, per esempio litigando con i radicali della “Alternative für Deutschland”,
che sono quelli che dicono: “Usciamo dall’Euro”, o addirittura “Facciamo un Euro-Nord
e un Euro-Sud”, che comunque chiedono di rimettere in discussione quello che invece
la cancelliera non vuole rimettere in discussione, il suo slogan dall’inizio: “Si
salva l’Europa salvando l’Euro”.