Campagna di Save the Children contro la mortalità infantile
Raccontare come si può sconfiggere la mortalità infantile. Questo il messaggio lanciato
da Save the Children con l’inaugurazione del villaggio "Every One" costruito in Piazza
del Popolo a Roma. La struttura itinerante farà tappa anche a Napoli, Firenze e Milano
ed è il proseguimento della campagna che la onlus ha iniziato nel 2009 contro la mortalità
infantile, una piaga che colpisce ogni anno 6,6 milioni di bambini in tutto il mondo.
La raccolta fondi sarà destinata alla realizzazione di progetti in Etiopia, Malawi,
Mozambico, Egitto e Nepal. Federica Baioni ha intervistato sull’iniziativa
Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia:
R. - Ci siamo
impegnati in quasi tutti i Paesi dove la mortalità infantile è più alta e quindi
soprattutto la fascia sub-sahariana, l’India, il Pakistan, il Bangladesh, dove la
mortalità è veramente terribile, una falcidia, una strage degli innocenti. Sono ancora
6 milioni e 600 mila i bambini che muoiono per cause - ed è questo l’incredibile!
- veramente ridicole, perché lavarsi le mani e quindi non infettare l’acqua, non sviluppare
dissenteria, dobbiamo considerarla una causa di morte inaccettabile, no? Come ancora
il freddo: se alla nascita il bambino è coperto e prende un raffreddamento, facilmente
poi sviluppa una bronchite fino ad arrivare ad una polmonite, con conseguente morte!
Quindi la cosa è veramente gravissima, perché non solo dobbiamo accettare la morte
di questi bambini innocenti, ma per cause che il mondo è capacissimo di risolvere!
Quindi la nostra campagna si batte, affinché tutto ciò abbia un termine. Come? Soprattutto
preparando personale paramedico, perché capite che il problema non è l’intervento
al cuore qui, ma è la base dell’igiene; quindi personale paramedico che riesca a raggiungere
anche i luoghi più remoti di questi Paesi, soprattutto le campagne, portando quei
piccoli esempi e aiutando le persone a comprendere quelle piccole pratiche salvavita
per tutti i bambini. Il villaggio che oggi viene inaugurato è un esempio di questi
salvavita molto semplici: il sapone, la zanzariera oppure anche l’assistenza al parto
con 2-3 piccoli aggeggi che vengono usati anche nelle capanne e cioè una pompetta
per far partire la respirazione al neonato se non è immediatamente partita e cosi
via…
D. - Un villaggio, quindi, itinerante che avrà diverse tappe nelle piazze
di Italia. Cosa volete dire al pubblico che vi verrà a visitare?
R. - E’ così
semplice salvare la vita di milioni di bambini, dunque facciamolo! Poi ognuno deve
metterci del proprio: già solo parlare ai propri figli, far capire loro come il mondo
ricco e il mondo povero, in questo momento, siano un contrasto così stridente. Dando
una donazione a Save the Children o ad altre organizzazioni che si impegnano su questo
tema, facendo sentire in tutti i luoghi in cui anche la politica è presente, che gli
italiani sono un popolo solidale e che quindi vorrebbero aiutare ancora di più chi
- ancorché l’Italia sia in un momento difficile - sta veramente molto peggio di noi!