2013-09-18 13:58:54

Siria: braccio di ferro all'Onu sull'uso della forza. Ispettori torneranno a Damasco


All’Onu continua la spaccatura sull’uso della forza nella crisi siriana, mentre Damasco avrebbe consegnato a Mosca le prove dell’utilizzo di armi chimiche da parte dei ribelli. Il servizio è di Salvatore Sabatino:RealAudioMP3

E’ una battaglia diplomatica quella che si sta combattendo in queste ore al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. L’obiettivo è quello di arrivare ad una risoluzione che recepisca l'accordo sul disarmo chimico raggiunto da Stati Uniti e Russia a Ginevra. A sfidarsi, a suon di articoli, prove, accuse, sono ancora una volta Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia da una parte e Russia dall’altra. I primi, sostenuti dal segretario generale Ban Ki-moon, insistono sulla necessità di inserire nel testo il “capitolo 7” della Carta delle Nazioni Unite, quello che prevede come ultima ratio l'uso della forza in caso di inadempienza. Sull’altro fronte Mosca, che si dice completamente contraria a questa ipotesi, e che anzi rilancia, portando le prove dell’utilizzo di armi chimiche da parte dei ribelli. Per di più, sempre su richiesta russa, gli ispettori torneranno forse già la settimana prossima in Siria, dove si continua a combattere la guerra, quella vera. A Damasco stamattina cinque persone sono morte e decine sono state ferite per alcuni colpi di mortaio lanciati dai ribelli - secondo fonti ufficiali - e caduti su quartieri centrali. Sempre altissima la tensione pure al confine con la Turchia, dove ieri l’ennesimo attentato con autobomba ha provocato almeno 13 morti.







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