2013-09-18 12:32:47

Filippine: a Zamboanga sacche di resistenza. Guerriglia nega la resa


Nella decima giornata di conflitto a Zamboanga, i militari stanno togliendo ai ribelli le poche postazioni rimaste in alcuni dei sobborghi costieri dove ancora oppongono una qualche resistenza. Ammessa la fuga tra gli ostaggi liberati in gran numero martedì di molti ribelli del Fronte nazionale di liberazione Moro (Mnlf), che hanno abbandonato divise e armi. Come quelle ritrovate nella palazzina semidistrutta nel quartiere di Santa Catalina occupata ieri dalle truppe e che si ritiene sia stata il quartier generale del comandante Habier Malik, alla guida dell’assalto degli indipendentisti, forse ucciso nei giorni scorsi. Mentre si sentono ancor spari isolati, aerei ed elicotteri hanno abbandonato il cielo della città, segno che la situazione è in via di miglioramento. Liberato nella serata di martedì, a poche ore dal rapimento, il capo della polizia cittadina, portato su un’isola vicina da un gruppo di ribelli con cui stava trattando la resa e successivamente rilasciato e mostrato insieme ai ribelli che si consegnavano ai marine governativi. Resta un alto bilancio di vittime, almeno un centinaio, in maggioranza ribelli, una decina di militari e diversi civili; un’ampia devastazione nelle aree interessate dai combattimenti e 70.000 sfollati, povera gente che ha perduto l’abitazione e in molti casi anche la propria fonte di sostentamento. Molte delle attività commerciali e imprenditoriali restano chiuse, in parte per paura di nuove tensioni, in parte per la devastazione di molte aree. Incerta la situazione sul terreno, mentre il portavoce dell’esercito ritiene che non oltre il 20% delle aree inizialmente occupate siano ancora in mano agli insorti e dopo la resa di altri 23 indipendentisti ieri sera. Una resa negata dell’Mnlf, che ritiene le informazioni in proposito, come altre diffuse nei giorni precedenti, “propaganda sui combattimenti e sulle rese” e i 23 che si sono consegnati ai militari “seguaci del governatore della Regione autonoma di Mindanao musulmana provenienti da Basilan e travestiti da combattenti”, ha fatto sapere il movimento attraverso Twitter. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 19 settembre







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