Siria. Diplomazie al lavoro per risoluzione. Ancora divergenze
Diplomazia internazionale al lavoro sulla crisi siriana dopo l'accertamento da parte
Onu dell'uso di armi chimiche nell'attacco dell'agosto scorso. Al Palazzo di Vetro,
si attende una risoluzione delle potenze occidentali per mettere sotto controllo l'arsenale
chimico siriano, ma il cammino diplomatico è rallentato da molte divergenze. Sul campo,
intanto, proseguono le violenze, mentre la situazione umanitaria si fa sempre più
drammatica. I particolari da Paola Simonetti:
Per la crisi
siriana nulla è ancora sul piatto. La conferma degli ispettori Onu dell'uso di armi
chimiche nell'attacco dello scorso agosto a Damasco non ha aiutato a trovare posizioni
condivise sul fronte internazionale. Al Palazzo di vetro ancora si lavora per una
risoluzione che possa garantire la messa in sicurezza dell'arsenale chimico siriano
Stasera previsto un vertice dei 5 membri permanenti di sicurezza Onu. Francia e Gran
Bretagna, dopo consultazioni con Washington, dovrebbero presto inviare una prima bozza
al Consiglio di Sicurezza in cui si minacciano sanzioni non solo economiche se il
regime non manterrà l'impegno al disarmo. La Russia che continua ad escludere l'uso
della forza, resta cauta soprattutto sulla paternità dell'attacco che sarebbe da attribuirsi
ai ribelli come provocazione al regime. Il segretario generale dell'Onu Ban Ki moon
dal canto suo fa appello all'unità per un'urgente decisione condivisa sulla Siria.
Il rapporto Onu per l'opposizione siriana è la prova finale della ferocia di Assad,
che va fermato a prescindere dall'uso o meno di armi chimiche. Intanto sul campo si
continua a morire: un'autobomba vicino al confine turco ha fatto oggi almeno sette
vittime, mentre sul fronte umanitario si calcolano 7 milioni di persone che necessitano
di aiuti tempestivi.