2013-09-17 13:00:53

Incontro del Papa con il clero romano. Don Tammi: capisce la nostra situazione, lo sentiamo uno di noi


Preti misericordiosi e innamorati di Gesù, capaci di annunciare il Vangelo con coraggiosa creatività. All’indomani dell’incontro del Papa con il clero romano a San Giovanni in Laterano è ancora tanta la gioia nei sacerdoti che vi hanno partecipato. Tra loro anche don Paolo Tammi, parroco di San Pio X e insegnante di religione che, al microfono di Fabio Colagrande, condivide le sue impressioni sull’avvenimento di ieri: RealAudioMP3

R. - La sensazione immediata che si ha appena si incontra il Papa - in particolare l’incontro che abbiamo avuto ieri noi preti - è che il Papa, dal modo di parlare, è innanzitutto una persona che conosce molto bene e molto profondamente le situazioni umane, in particolare la situazione umana dei sacerdoti. È poi una persona che con parole semplici e umili, sa restituire consigli, incoraggiamenti; sa parlare – oso dirlo senza presunzione – come parlerei io, come parlano tanti parroci!

D. – Un tema che il Papa aveva già toccato è quello di scongiurare il rischio di diventare preti “di ufficio” e la sottolineatura invece dell’importanza dell’accompagnare i fedeli...

R. – E’ molto evidente e molto chiaro che la figura del prete che il Papa predilige è quello che sta in mezzo alla gente. Il Papa desidera questo ed è anche uno che viene da questo. Il sacerdote deve essere profondamente accogliente e sull’accoglienza si misura tantissimo anche il suo “successo” pastorale.

D. – Poi il Papa ha toccato il tema dei divorziati e risposati, dei conviventi, delle situazioni matrimoniali difficili...

R. – Per tutte queste categorie ha chiesto misericordia. Per quanto riguarda il caso dei divorziati risposati, il Papa è stato molto realista ed anche qui si vede il suo afflato pastorale. Ha detto “Io non so”, ed un Papa che dice di non sapere è un Papa che riesce ad essere subito simpatico, non ti dà una verità già pronta e per questo dice “non so come risolvere il problema, però lo risolveremo insieme”. Ci ha anche anticipato che nel prossimo Sinodo lui affronterà questo problema. Ha ricordato anche che Papa Benedetto era molto preoccupato su questo tema, di cui vedremo la risoluzione o comunque un tentativo di risoluzione.

D. – In fine un concetto forte toccato dal Papa parlando con voi parroci romani: "la santità è più forte degli scandali". Ha raccontato proprio di una delle sue "famose telefonate", domenica scorsa, con una donna che fa le pulizie all’aeroporto di Buenos Aires. Lei ha fatto arrivare un biglietto al Papa raccontando il suo dramma familiare: un figlio tossicodipendente e lei sta lavorando proprio per cercare di salvarlo...

R. – E’ stato un fatto commovente perché si è riferito a quella santità nascosta, non ancora canonizzata. Questa signora sapeva che un argentino stava andando dal Papa; lo ha incontrato all’aeroporto di Buenos Aires, ha raccolto un piccolo tovagliolo e ha scritto sopra il desiderio, chiamiamola “richiesta” al Papa di pregare per il figlio tossicodipendente. Il Papa l’ha chiamata e ha parlato sia con il figlio che con la madre. Quando ad un certo punto ha detto: “Non è questa santità?”, c’è stato un momento di commozione generale in tutti. Ecco perché ho scritto (sul mio blog ndr): “questo Papa è uno di noi”, perché parla come noi.







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