Il Premio Nobel Arias Sanchez: coraggiose le parole del Papa sulla Siria
"L'invasione della Siria è una sconfitta anticipata, non in termini militari bensì
umani”. Sono le forti parole dell’ex presidente del Costa Rica e premio Nobel per
la pace, Oscar Arias Sanchez, che, ospite della Comunità di Sant’Egidio a Roma, ha
parlato della guerra siriana e del Trattato internazionale sul commercio delle armi,
ma che, soprattutto, ha reso omaggio alle dichiarazioni del Papa. Servizio di Francesca
Sabatinelli:
Le parole di
Papa Francesco contro l’attacco militare hanno il valore della fede, della riflessione,
ma anche il potere della denuncia. Oscar Arias Sanchez, ex presidente del
Costa Rica e Premio Nobel per la pace nel 1987, a Roma ospite della comunità di Sant’Egidio,
definisce coraggiosa la decisione di Francesco che parla contro un’invasione militare
della Siria:
"Yo me siento muy orgulloso como latino americano … Come
latino-americano sono orgoglioso che il Santo Padre Francesco parli con tanta forza
e veemenza in favore della pace, del dialogo e del negoziato per risolvere il conflitto
siriano. E’ la giusta via, e che lo dica il Vaticano ha ovviamente una forza ancor
più grande. Deve essere seguito, con molta attenzione, e da molti governi, e credo
che si possa essere ottimisti sul fatto che la voce della Santa Sede possa essere
ascoltata all’Onu, al Consiglio di Sicurezza, così come all’Assemblea Generale".
Oscar
Arias ripete che l’uso della forza militare deve essere l’ultima delle possibilità
e poi critica apertamente l’amministrazione di Barak Obama:
"Los Estados
Unidos … Ciò che penso è che gli Stati Uniti non abbiano dato spazio al
dialogo e al negoziato, è una Paese con una mentalità “militarista”, con un forte
potere militare, ricorrono alla forza militare con troppa frequenza senza prima cercare
di risolvere diplomaticamente i conflitti. Per questo ho criticato il Premio Nobel
per la pace, il presidente Obama, che si è compromesso nel momento in cui ha dichiarato
che una volta violata la linea rossa, ossia l’uso di armi chimiche da parte di Damasco,
gli Usa sarebbero ricorsi alla forza militare".
L'uso di armi chimiche
non può restare impunito, prosegue Sanchez, ma ciò non esonera gli Stati Uniti dal
loro obbligo di seguire le norme internazionali su un eventuale attacco militare:
"Felizmente se logro… Fortunatamente si è riusciti a frenare
l’intervento armato da parte degli Usa contro la Siria. L’accordo, sabato scorso,
tra Kerry e Lavrov, è per mettere l’arsenale chimico siriano sotto il controllo Onu,
io però deploro che non si sia andati oltre. Mi auguro che con una risoluzione del
Consiglio di Sicurezza si possa arrivare a un cessate il fuoco e a condurre il Paese
a elezioni libere per mettere fine alla guerra civile".
Un'arma chimica
è un abominio, genera la morte di migliaia di innocenti, addirittura in poche ore,
ma – prosegue Arias – il suo potere di uccidere è inferiore a quello dei 640 milioni
di armi leggere e di piccolo calibro presenti nel mondo, molte delle quali finite
nelle mani sbagliate. Di qui il riferimento all’importanza del Trattato sul Commercio
delle Armi, approvato nell’aprile scorso all’Onu e ratificato in Italia, dalla Camera,
una settimana fa:
"El Tratado para que entra en … Il Trattato,
perché entri in vigore, deve essere ratificato da 50 Parlamenti, e mi rallegro per
l’approvazione in Italia alla Camera; il mio Paese lo ha già fatto. Come sappiamo,
i cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu sono responsabili dell’80%
della vendita di armi nel mondo, di qui mi sembra che l’approvazione di questo documento
abbia una doppia importanza. Da una parte, si restringe la vendita legale e il flusso
illegale di armi alle forze ribelli nel mondo, a banditi, a terroristi, dall’altra
parte aiuta a non impoverire ulteriormente un popolo il cui governo, anziché investire
in istruzione, salute, infrastrutture, investe in armi e soldati. Dunque, credo che
l’approvazione del Trattato possa avere solo risvolti positivi per l’umanità".