Costa Concordia: rotazione conclusa. Il parroco del Giglio: evento seguito con grande
partecipazione
All’Isola del Giglio si sono concluse con successo all’alba di ieri le operazioni
di rotazione della Costa Concordia: la nave ora è in asse, dopo 19 ore di lavoro
incessante. Soddisfazione da tutto lo staff, coordinato dal capo della protezione
civile Franco Gabrielli, che alla stampa tra l’altro ha detto: “Tutto è andato secondo
le previsioni. Cogliamo oggi il frutto di una perfetta collaborazione tra pubblico
e privato”. Dello stesso parere don Lorenzo Pasquinotti, parroco della chiesa
dei Santi Lorenzo e Mamiliano a Giglio Porto, che ha seguito la comunità per tutti
questi mesi. Gabriella Ceraso ha raccolto la sua testimonianza:
R. – Sono assolutamente
d’accordo, perché questo è stato il punto di forza, cioè che non è stata la solita
gestione da "carrozzone" di Stato e para-Stato; è stata una cosa che ha funzionato
bene, ha coinvolto la cittadinanza, la popolazione si è sentita responsabile, informata
e quindi ha seguito, è stata contenta e il risultato è questo. Quindi, il progetto
di recupero non è stata "una cosa degli altri", che noi abbiamo seguito e che avremmo
dovuto essere là a controllare, ma è diventata – proporzionalmente, naturalmente –
una cosa anche nostra: era il nostro progetto. Ecco la gente l’ha vissuto così!
D.
– Gabrielli ha anche detto: “I lavori saranno finiti quando la nave non ci sarà più,
al Giglio. Molto resta da fare, ci sono ancora tanti pericoli.”…
R. – Guardi,
non è caduta prima, quando era poggiata su quello spuntone, adesso che poggia su un
supporto stabile, perché dovrebbe succedere? No, no … io mi sento di essere abbastanza
tranquillo …
D. – Lei ha seguito la comunità anche anzi soprattutto con la
preghiera, sin dall’inizio …
R. - … era l’unica cosa che potessi fare! Il fatto
è che domenica era la festa del Patrono dell’Isola, per cui c’è stato un coinvolgimento
del Patrono per il buon andamento, per la riuscita di questa operazione. Poi ci sono
state le preghiere spontanee: anche ieri sera, quando c’è stata la Messa feriale.
Siccome l’operazione non era finita, ancora abbiamo pregato; abbiamo ricordato i morti
…
D. – A livello di comunità, la gente del Giglio – che è stata lodata pubblicamente
anche da Gabrielli per la partecipazione e anche per la collaborazione – ha offerto
aiuto anche materiale: di questo ha avuto riscontro anche lei?
R. – ... sì
nel senso che c'è stata molta disponibilità. Se questi parenti, questi naufraghi tornavano
sull’isola per rivedere, rivivere, venivano certo accolti; si sono creati dei rapporti,
anche …
D. – Certo. Tra le altre cose che sono state dette, c’è stata la grande
attenzione per l’ambiente, che in un posto come il Giglio – come ovunque – è molto
importante …
R. – Ma in particolare, noi siamo Parco nazionale del Tirreno,
quindi c’è un’attenzione particolare. Non è solamente la "macchietta" degli idrocarburi
che si vede perché galleggia sull’acqua; c’è proprio tutta un’attenzione alla flora,
alla fauna …
D. – Molti hanno criticato, hanno notato che siccome è stato un
evento veramente unico, è stato vissuto a mo’ di reality per la presenza di tante
televisioni dal mondo …
R. – Bè, è giusto, così! Cioè, funziona così: il mondo
della comunicazione è questo!
D. – Può essere anche un modo per mettere in
evidenza una sorta di monito, per dire: “Questo è accaduto …”
R. – Certo,
certo: tenendo alta l’attenzione si tiene alta anche la tensione. Speriamo che rimanga
come monito, che un piccolo errore, una piccola leggerezza può provocare una catastrofe
incontrollabile con effetti drammatici …