2013-09-17 15:09:42

Al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, la "Banca del Latte" per i neonati


"Allattami" è la Banca del Latte Umano Donato di Bologna, un progetto nato un anno fa al Policlinico Sant'Orsola. L’obiettivo è raccogliere i 600 litri di latte l’anno per gli oltre 100 bambini che nascono ogni anno a Bologna con un peso inferiore al chilo e mezzo. Elisa Sartarelli ha chiesto al dott. Luigi Corvaglia, responsabile del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale, di parlare dell’iniziativa:RealAudioMP3

R. – “Allattami” ha iniziato la sua attività il 2 ottobre 2012 e da allora, ha coinvolto la terapia intensiva neonatale del Policlinico Sant’Orsola – dove è nata – poi l’Ospedale Maggiore e da circa un mese anche la terapia intensiva neonatale dell’Ospedale di Ferrara.

D. - Quali sono i benefici del latte umano?

R. - Il latte umano è fondamentale per lo sviluppo del sistema gastrointestinale dei neonati prematuri e rafforzare le loro difese immunitarie. Inoltre, un dato relativamente recente ci dice che l’utilizzo – possibilmente prolungato – del latte umano migliora le perfomance neuro cognitive di questi neonati anche a lunga distanza dall’esposizione al latte umano stesso.

D. - Quali caratteristiche deve avere una mamma donatrice di latte?

R. - Le caratteristiche principali, fondamentali sono rappresentate dal fatto che la mamma, solitamente nei primi mesi di allattamento, si rende conto di avere una quantità di latte sufficiente non soltanto per il proprio neonato, ma addirittura in sovrabbondanza. Questa è ovviamente una caratteristica importante, fondamentale. Ma accanto a questo è importante che le mamme abbiano delle caratteristiche anamnestiche, cioè una storia che le renda "arruolabili", quindi che non abbiano nella loro storia e nella loro attualità, comportamenti a rischio o che possano determinare un incremento del rischio di infezioni. Inoltre viene effettuata una valutazione tramite un questionario che serve esattamente a capire se queste siano delle donne adatte ad entrare nel processo di programma di donazione, e preliminarmente effettuiamo degli esami del sangue per escludere che ci siano delle condizioni infettive. Il processo successivo riguarda – naturalmente - l’analisi diretta sul latte, che ci consente di fornire un prodotto che abbia il massimo standard di sicurezza. In un processo così complesso, in cui c’è una componente industriale e anche di tipo sanitario, l’elemento centrale in realtà restano le nostre mamme donatrici che mettono in gioco, a disposizione di altri neonati una parte del latte che sarebbe destinato ai loro neonati. Queste sono il motore, il cuore pulsante di ogni banca del latte e vanno ringraziate in ogni momento.

D. - Ai loro bambini ovviamente non vien tolto nulla …

R. - Nel modo più assoluto! I loro bambini continuano a ricevere la quantità di latte che a loro è indispensabile e necessaria. Le mamme molto spesso descrivono con tale gratificazione il riuscire ad entrare in un programma di questo genere, di cui conoscono esattamente gli obbiettivi. Probabilmente questo processo può avere un effetto positivo anche sulla quantità e sulla qualità del latte prodotto per i propri neonati.







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