Al Policlinico Sant'Orsola di Bologna, la "Banca del Latte" per i neonati
"Allattami" è la Banca del Latte Umano Donato di Bologna, un progetto nato un anno
fa al Policlinico Sant'Orsola. L’obiettivo è raccogliere i 600 litri di latte l’anno
per gli oltre 100 bambini che nascono ogni anno a Bologna con un peso inferiore al
chilo e mezzo. Elisa Sartarelli ha chiesto al dott. Luigi Corvaglia,
responsabile del Reparto di Terapia Intensiva Neonatale, di parlare dell’iniziativa:
R. – “Allattami”
ha iniziato la sua attività il 2 ottobre 2012 e da allora, ha coinvolto la terapia
intensiva neonatale del Policlinico Sant’Orsola – dove è nata – poi l’Ospedale Maggiore
e da circa un mese anche la terapia intensiva neonatale dell’Ospedale di Ferrara.
D.
- Quali sono i benefici del latte umano?
R. - Il latte umano è fondamentale
per lo sviluppo del sistema gastrointestinale dei neonati prematuri e rafforzare le
loro difese immunitarie. Inoltre, un dato relativamente recente ci dice che l’utilizzo
– possibilmente prolungato – del latte umano migliora le perfomance neuro cognitive
di questi neonati anche a lunga distanza dall’esposizione al latte umano stesso.
D.
- Quali caratteristiche deve avere una mamma donatrice di latte?
R. - Le caratteristiche
principali, fondamentali sono rappresentate dal fatto che la mamma, solitamente nei
primi mesi di allattamento, si rende conto di avere una quantità di latte sufficiente
non soltanto per il proprio neonato, ma addirittura in sovrabbondanza. Questa è ovviamente
una caratteristica importante, fondamentale. Ma accanto a questo è importante che
le mamme abbiano delle caratteristiche anamnestiche, cioè una storia che le renda
"arruolabili", quindi che non abbiano nella loro storia e nella loro attualità, comportamenti
a rischio o che possano determinare un incremento del rischio di infezioni. Inoltre
viene effettuata una valutazione tramite un questionario che serve esattamente a capire
se queste siano delle donne adatte ad entrare nel processo di programma di donazione,
e preliminarmente effettuiamo degli esami del sangue per escludere che ci siano delle
condizioni infettive. Il processo successivo riguarda – naturalmente - l’analisi diretta
sul latte, che ci consente di fornire un prodotto che abbia il massimo standard di
sicurezza. In un processo così complesso, in cui c’è una componente industriale e
anche di tipo sanitario, l’elemento centrale in realtà restano le nostre mamme donatrici
che mettono in gioco, a disposizione di altri neonati una parte del latte che sarebbe
destinato ai loro neonati. Queste sono il motore, il cuore pulsante di ogni banca
del latte e vanno ringraziate in ogni momento.
D. - Ai loro bambini ovviamente
non vien tolto nulla …
R. - Nel modo più assoluto! I loro bambini continuano
a ricevere la quantità di latte che a loro è indispensabile e necessaria. Le mamme
molto spesso descrivono con tale gratificazione il riuscire ad entrare in un programma
di questo genere, di cui conoscono esattamente gli obbiettivi. Probabilmente questo
processo può avere un effetto positivo anche sulla quantità e sulla qualità del latte
prodotto per i propri neonati.