Trionfo dei cristiano sociali in Baviera. Esulta Merkel in vista delle elezioni di
domenica
In Germania, vittoria piena - nelle elezioni ieri in Baviera - per l’Unione cristiano
sociale, partito gemello a livello federale della Cdu della cancelliera Angela Merkel,
che esulta del risultato ottenuto in vista del voto legislativo di domenica prossima.
Roberta Gisotti ha intervistato Angelo Paoluzi, esperto germanista:
Trionfo
per il leader Horst Seehofer, la guida dell’Unione cristiano sociale del governo,
nel Land bavarese riconfermato per altri cinque anni con una maggioranza assoluta
che sfiora il 49 percento, risalendo di oltre cinque punti ai danni dell’allento liberale
che frana sotto la soglia del cinque percento, necessaria per accedere al parlamento
di Monaco. Angelo Paoluzi questa vittoria piena era attesa?
R. - Era
data per molto probabile se non scontata. Se non altro perché in questi 60 anni, in
cui praticamente la Csu è stata sempre al governo, ha portato la Baviera ad essere
una tra le regioni delle Germania più ricca e maggiormente sviluppata. E questo l’elettorato
non lo dimentica.
D. - L’uscita dei liberali del Fdp, quali problemi pone in
vista delle elezioni legislative?
R. - La sconfitta dei liberali, che è il
dato abbastanza clamoroso di questa tornata elettorale, non meraviglia più di tanto,
perché i liberali non hanno avuto in Baviera sempre un grande seguito elettorale e
quindi è difficile riportare il voto locale della Baviera a quello nazionale. Dovrebbero
farcela a superare il cinque percento a livello nazionale, per ricomporre poi la coalizione
con la Cdu, sicuramente vittoriosa. La sola minaccia per loro è un’astensione molto
alta, perché la cosiddetta “Politik-Verdrossenheit”, cioè la stanchezza della politica
è più diffusa nel loro tradizionale elettorato di centrodestra. Questo elettorato
potrebbe essere attratto, in questo momento, da alcune forze euroscettiche - una recentissima
si chiama Alleanza per la Germania e vuole addirittura uscire dall’Europa - per chiudersi
in un orgoglioso isolamento tenuto conto dei risultati positivi, come la ricchezza
e lo sviluppo che il Paese è riuscito ad ottenere.
D. - Si profilano anche
possibili nuove alleanze a livello nazionale se i liberali dovessero ripetere l’insuccesso?
R.
- Nel caso in cui i liberali non ce la facessero – ripeto, non credo sia probabile
– chiaramente si porrà il problema di un altro tipo di coalizione. Certamente la Cdu
non si alleerà mai né con la destra, né con il centrosinistra dei Verdi o dei cosiddetti
“Pirati”, una sorta di grillini tedeschi. Quindi sarebbe costretta a trovare un’alleanza
con i socialdemocratici. Ma, personalmente non credo che questo avverrà.
D.
- Il rafforzamento della coalizione di centrodestra avrà ripercussioni o potrebbe
averne sul piano delle politiche economiche della Germania rispetto all’Europa?
R.
- La coalizione Cdu liberali crede – sia pure con qualche piccolo dubbio – nell’Europa.
Sa benissimo che l’Europa è anche un fattore del successo tedesco. Quindi non credo
che avrebbero dubbi nel proseguire nella politica di sostegno dell’Unione Europea.
La Germania sa benissimo che l’Europa è la base del suo successo economico.