Nigeria: i vescovi lodano la politica del governo contro Boko Haram
I vescovi nigeriani hanno redatto un documento in cui lodano le misure adottate dal
governo contro il gruppo terrorista Boko Haram, i cui attacchi sono drasticamente
diminuiti nelle regioni dove è intervenuto il governo, e in cui si denunciano gli
altri problemi della società nigeriana. I vescovi, riporta l'ageniza Misna, hanno
lodato anche le misure imposte con la dichiarazione dello “stato di mergenza” nelle
regioni più colpite da Boko Haram, ma hanno invitano il governo ad “adottare provvedimenti
preventivi in grado di bloccare le rivolte piuttosto che reprimerle quando si manifestano”,
in una politica più lungimirante. Al margine del documento c’è la questione morale
per cui, si denunciano: “I tentativi continui da parte di agenzie straniere di introdurre
valori malsani nella nostra società nelle loro campagne per l’aborto, la distribuzione
di preservativi e la promozione di unioni omosessuali”. Il pensiero dei vescovi va
anche alla situazione amministrativa del Paese, con disparità economiche molto ampie
e un costo dell’amministrazione pubblica elevato a fronte dei servizi, spesso scarsi
ed erratici, forniti alla popolazione. Al centro del documento però ci sono i temi
della violenza e della sicurezza nel Paese, con Boko Haram silente si rimette l’accento
sulla criminalità: rapimenti, omicidi, rapine e circolazione di armi illegali, che
purtroppo sono problemi ancora insoluti. Dalla regione del Delta del Niger, intanto,
buone notizie per l’arcivescovo anglicano Ignatius Kattey rilasciato dai suoi rapitori
dopo che la settimana scorsa era stato rapito da un gruppo di criminali locali. I
rapitori avrebbero rilasciato il prigioniero perché la polizia era vicina alla loro
cattura ma ancora non si sa se sia stato pagato anche un riscatto. (D.P.)