I vescovi cubani hanno presentato al presidente Raul Castro una lunga lettera articolata
in 43 punti per chiedere riforme democratiche per l’isola caraibica che accompagnino
le riforme economiche che hanno riaperto le porte all’iniziativa privata. Il comunicato,
riporta l’agenzia Fides, è intitolato: “La speranza non delude” e si tratta di uno
dei documenti più incisivi negli ultimi vent’anni della chiesa cubana. La Conferenza
episcopale cubana dichiara nel documento: “Come è avvenuto nel caso dell’economia,
crediamo imprescindibile nella nostra realtà cubana un aggiornamento anche della legislazione
nazionale per quanto riguarda l’ordine politico", chiedendo il “diritto alla diversità
riguardo al pensiero, alla creatività, alla ricerca della verità”. I vescovi chiedono
inoltre al governo una nuova apertura verso gli Stati uniti, incoraggiando “nuove
iniziative di dialogo” che portino ad una ripresa delle relazioni diplomatiche e una
fine dell’embargo, ormai quasi cinquantenne, dell’isola. “I cambiamenti”, dichiarano
infine i vescovi, “incoraggiano la speranza del nostro popolo” e potranno riaprire
la strada verso il processo di riconciliazione nazionale. (D.P.)