India: diminuiscono le violenze contro i cristiani
Il fenomeno della violenza contro i cristiani in India si sta contraendo e la Chiesa
locale, nella persona di padre Faustine L. Lobo, ha espresso all’agenzia Fides, fiducia
“in quanto oggi c’è un diverso atteggiamento del governo del Karnataka, che non appoggia
i gruppi estremisti indù”. Le violenze sarebbero, secondo padre Lobo, concentrate
su “gruppi cristiani evangelici poco controllabili”, rilevando che “i casi di violenza
non sembrano far parte di una strategia organizzata, ma sono scollegati fra loro.
A volte anche i gruppi cristiani hanno le loro responsabilità nel disturbare la quiete
dei villaggi. Per chiese e istituzioni cattoliche non ci sono problemi”. Il mutato
atteggiamento del governo è dovuto al passaggio del testimone dal partito nazionalista
“Baratuya Janata” al più moderato “Congress”, e ha avuto risvolti anche tra gli apparati
della polizia locale che ora sono una sicurezza anche per le minoranze. Nonostante
le confortanti notizie, la violenza contro i cristiani si è solamente ridotta e non
spenta: l’agenzia Fides, aveva dato notizia di un pastore protestante malmenato da
estremisti Indù e di tre attivisti laici cristiani, gestori di una scuola, arrestati
per accuse di “conversioni forzate al cristianesimo”. Minacce di gruppi estremisti
Indù hanno anche portato alla chiusura di una chiesa protestante, attiva da ben 18
anni, nella città di Mangalore. (D.P.)