2013-09-14 13:43:49

Giorno del ricordo dei bimbi abortiti. Oltre un milione le firme raccolte in Europa a difesa della vita


Su iniziativa di alcune associazioni pro life americane si è celebrato questo sabato il Giorno del ricordo dei bimbi abortiti. Veglie di preghiera si sono tenute nei cimiteri statunitensi dove riposano i piccoli innocenti non nati. Iniziative analoghe si sono svolte anche in Italia dove ieri la relazione annuale sull’attuazione della legge 194 ha fotografato un calo del 5% in un anno degli aborti ed un aumento dei ginecologi obiettori di coscienza: circa 7 su 10. Intanto ha raggiunto oltre un milione di firme la campagna europea a difesa della vita "Uno di Noi". Soddisfazione dal presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini che, al microfono di Paolo Ondarza, si sofferma sulla giornata odierna:RealAudioMP3

R. - Tutte le questioni riguardanti il diritto alla vita e l’aborto si fondano su una sola questione: il figlio concepito, è un essere umano o è una cosa? Se è un essere umano, deve essere trattato come tale. Questa idea, porta alla richiesta di seppellimento dei feti abortiti. Anche in Italia la cosa si verifica da anni: c’è addirittura un’associazione “Difendere la vita con Maria” che, in modo organico, realizza cerimonie di questo tipo. Quindi si tratta di un’iniziativa che sottolinea ancora una volta che l’embrione è “uno di noi”.

D. - In questa giornata del ricordo dei bimbi abortiti, è possibile fare una stima di quanti sono stati gli aborti in Italia da quando è stata introdotta la Legge 194 del 1978?

R. - Certo! Gli aborti legali conosciuti sono vicino ai quattro milioni. Ma si tratta solamente degli aborti legali, cioè di quelli che hanno il timbro dello Stato. Poi c’è un’enorme quantità di altri figli che sono stati soppressi dei quali non si sa il numero preciso. Penso ad esempio alla pillola del giorno dopo: 400 mila le confezioni vendute l’anno scorso, che non sempre - grazie a Dio – significa parlare di aborti, ma in una certa percentuale significativa, sì. Penso agli embrioni di neonati in provetta, direttamente distrutti o abbandonati nei frigoriferi. È una strage, e il numero degli aborti fatti negli ospedali, i quattro milioni, è solo la punta dell’iceberg.

D. - Secondo la relazione annuale sull’attuazione delle Legge 194 in Italia gli aborti sono in calo, -5%...

R. - Se sono diminuiti non c’è che rallegrarsi. Resta la tragedia di oltre centomila vite uccise in un anno. Si può fare il confronto con le vittime di guerre vere e proprie. L’aborto si evita grazie al coraggio della mamma, che deve essere alimentato da un’educazione, da una visione del fatto che il figlio è figlio!

D. - A parte il lavoro che viene svolto quotidianamente dai Centri di aiuto alla Vita, a livello istituzionale è ancora poco quello che si fa per tutelare la vita, e per tutelare la maternità ...

R. - È molto poco, anzi! L’azione complessiva è volta contro la maternità e contro la vita. Basta vedere cosa c’è scritto nei libri di testo scolastici, cosa si sente continuamente alla televisione, come funzionano i consultori familiari ...

D. - Un commento anche sul dato relativo all’aumento del 17 percento, in 30 anni, dei ginecologi obiettori di coscienza ... C’è chi ha letto questo dato come un appiglio per mettere in discussione il diritto all’obiezione ...

R. - Questa è la cosa più infame che ci sia! Davanti al comitato sociale del Consiglio d’Europa, contro l’Italia, la Cgil e la Planned Parenthood internazionale, hanno chiesto la condanna perché nel nostro Paese c’è troppa obiezione di coscienza. Ora, la relazione del ministro Lorenzin dimostra come questa critica non abbia alcun senso. La media degli aborti che i non obiettori fanno è di 1,7 alla settimana! Quindi quando la Cgil scrive che i non obiettori di coscienza sono costretti a fare soltanto aborti, ad andare oltre l’orario lavorativo con conseguenze di natura psichica, si tratta veramente di follie allo stato puro! Gli obiettori sono aumentati, ma questo è un dato assolutamente positivo! Perché gli obiettori di coscienza danno fastidio agli abortisti? Perché ricorrere all’obiezione vuol dire affermare da parte di chi vede, di chi sa per scienza e per esperienza, che i bambini sono tali anche quando sono nel seno materno. E questo fatto dà fastidio, perché il presupposto reale dell’aborto è che non ci sarebbe un essere umano ma una cosa, un grumo di cellule nel grembo materno. L’obiezione di coscienza è una prova evidente che il concepito, il bambino, quando si trova nel seno materno è uno di noi.







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