Giornata del primo soccorso: primi minuti essenziali negli incidenti stradali
Si è celebrata questo sabato la “Giornata mondiale del primo soccorso”, ricorrenza
che quest’anno il Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa dedica
al tema della sicurezza stradale. Ce ne parla Davide Dionisi:
Ogni anno oltre
1,2 milioni di persone in tutto il mondo perdono la vita a causa di incidenti stradali:
tra i giovani dai 15 ai 29 anni sono la prima causa di morte; nei prossimi 20 anni
potrebbero diventare la quinta in tutto il mondo. Da qui, la scelta del tema “sicurezza
stradale” della Croce Rossa per la Giornata mondiale del primo soccorso; una scelta
che vuole sottolineare l’importanza di diffondere le conoscenze adatte per ridurre
il rischio, gli effetti degli infortuni, delle malattie e per ridurre la dipendenza
delle popolazioni dai servizi sanitari di emergenza. Ma la conoscenza delle tecniche
di primo soccorso, può diventare davvero un importante strumento anche sul fronte
della prevenzione? Lo abbiamo chiesto al presidente nazionale della Croce Rossa italiana,
Francesco Rocca:
R. - Decisamente sì. Non lo dice soltanto la Croce
Rossa, lo dicono le statistiche sanitarie, lo dice l’Organizzazione mondiale della
sanità. Negli incidenti stradali, molto spesso, i primi minuti sono essenziali. Sapere
cosa fare aiuta a salvare delle vite, e questa è una cosa molto importante. Quindi,
decisamente sì.
D. - Secondo lei il primo soccorso potrà mai diventare una
parte integrante della promozione della salute?
R. - Questa è una delle cose
che noi auspichiamo. In altri Paesi, questo, sta già avvenendo con ottimi risultati.
Quindi quello che noi chiediamo è che il primo soccorso possa diventare, ad esempio,
parte dei percorsi scolastici nelle scuole secondarie, quanto meno per accedere alla
patente di guida.
D. - A chi si rivolge il primo soccorso?
R. - Si rivolge
a tutti, questa è la straordinarietà del primo soccorso. Tutti quanti, in qualsiasi
momento, possono trovarsi in condizione di fare la differenza tra la vita e la morte
per un proprio caro, per una qualsiasi persona che si incontra per strada che ha un
malessere. Basta conoscere poche e semplici manovre per fare la differenza tra la
vita e la morte. Quindi apprendere queste manovre è un dovere civico.
D. -
Come fare per ottenere programmi più forti e sostenibili?
R. - Su questo serve
una politica illuminata. Noi ci auguriamo che la nostra classe politica raccolga questo
appello, questa domanda di salute, di benessere che viene dalla Croce Rossa e che
ci sia una maggiore attenzione. Questo è l’aspetto più importante. La cultura del
primo soccorso è fondamentale, perché è cultura della vita.
D. - La Giornata
mondale del primo soccorso, quest’anno, è dedicata alla sicurezza stradale. Perché
la scelta di questo tema?
R. - Perché sono oltre 1,2 milioni le persone che
muoiono per incidente stradale ogni anno, perché per i giovani tra i 15 e i 29 anni
è la prima causa di morte, perché nei prossimi anni diventerà una delle prime cinque
cause di morte e perché, molto spesso, gli automobilisti non hanno questa pratica,
non hanno questa cultura e quindi non sanno come comportarsi nei primi attimi dopo
un incidente.