Egitto, migliaia in piazza con i Fratelli musulmani, tensione anche nel Sinai
Migliaia di persone sono scese in piazza in Egitto nelle proteste del venerdì, convocate
dai sostenitori del deposto presidente Morsi. Un manifestante è morto ad Alessandria,
mentre continuano anche le operazioni antiterrorismo delle forze dell’ordine nella
penisola del Sinai. Davide Maggiore:
Slogan contro
i militari, e a favore del ritorno al potere dell’ex-presidente sono risuonati durante
i cortei che, al Cairo, hanno tentato di avvicinarsi al palazzo presidenziale e a
Rabaa el Adaweya, simbolo della protesta pro-Morsi; ma le forze dell’ordine hanno
bloccato tutti gli accessi ai luoghi sensibili per i manifestanti. Ad Alessandria,
invece, secondo i mezzi di comunicazione statali, le forze di sicurezza sono intervenute
per separare i sostenitori dei Fratelli Musulmani dai dimostranti favorevoli alle
nuove autorità militari: uno dei pro-Morsi, durante gli scontri, è rimasto ucciso
da un colpo di arma da fuoco. E mentre la Fratellanza ha invitato a scendere di nuovo
in piazza oggi, resta alta la tensione nel Paese, anche a danno della comunità cristiana.
L’agenzia Asia News ha rilanciato la notizia di una chiesa protestante occupata dagli
islamisti e trasformata in moschea nella provincia di Samalout, in alto Egitto. Nel
Sinai proseguono invece i raid dell’esercito contro i gruppi armati, e tre soldati
sono stati bersaglio di attacchi. E un invito all’insurrezione contro le autorità
era già arrivato dal leader di al Qaeda, al Zawahiri, che aveva chiesto agli Egiziani
di unirsi nel nome della sharia.