Conferenza sulla famiglia a Cracovia. Il prof. Donati: i politici cristiani prendano
nuove iniziative
La crisi della famiglia e del matrimonio e la domanda su come l’Europa possa gestire
queste due sfide: questi sono stati gli argomenti principali della discussione alla
13.ma Conferenza internazionale sul tema “Il ruolo della Chiesa cattolica nel processo
di integrazione europea”, che si è conclusa questo sabato a Cracovia, in Polonia.
L’evento è stato organizzato dalla Pontificia Università Giovanni Paolo II di Cracovia,
in collaborazione, tra gli altri, con la Commissione degli episcopati europei (Comece).
Il servizio di Leszek Miroslaw Gesiak:
La discussione è stata molto
forte e concentrata su due temi: la definizione di famiglia nel contesto del matrimonio,
e le unioni di fatto in Europa, da un lato; dall’altro, la diffusione in Europa della
teoria del genere. Tutti i dibattiti sono stati caratterizzati dalla polarizzazione
delle opinioni. Durante i lavori di gruppo si sono potute rilevare opinioni diverse
anche tra gli stessi cattolici: sono state le stesse discussioni a cui si assiste
spesso nel Parlamento europeo. Si è parlato anche di tolleranza e del predominio delle
minoranze sulle maggioranze, in alcune società. Si è parlato dei mezzi di comunicazione
che presentano anche determinate immagini di famiglia e matrimonio, che spesso non
coincidono con il concetto cristiano e con gli standard cristiani di famiglia e matrimonio.
Questa visione presentata dai media – è stato sottolineato - a volte indebolisce l’integrazione
della famiglia stessa. Sul ruolo della famiglia ha parlato mons. Henryk Hoser, arcivescovo
di Varsavia-Praga, mentre uno dei parlamentari – Jan Olbrycht – ha parlato di un’iniziativa
molto interessante: la raccolta delle firme dei deputati dei diversi Parlamenti del
mondo sulla petizione che riguarda la difesa dei diritti della famiglia e del matrimonio,
secondo la concezione tradizionale. Nel corso dei lavori c’è stato anche spazio per
la dimensione ecumenica: infatti, ha partecipato il rappresentante del Patriarcato
di Mosca e anche un vescovo della Chiesa protestante evangelica. Ieri sera tutti i
partecipanti alla Conferenza hanno preso parte alla Messa presieduta dal cardinale
Stanislaw Dziwisz, metropolita di Cracovia, nella Basilica di Skauka. L’omelia è stata
pronunciata dall’arcivescovo Wiktor Skworc, metropolita di Katowice. Oggi, tra i diversi
interventi, quello del prof. Pierpaolo Donati, del Dipartimento di sociologia e diritto
commerciale dell’Università di Bologna, in Italia. Alla fine della Conferenza, il
rettore dell’Università cattolica Giovanni Paolo II di Cracovia, padre Wladyslaw Zuziak,
ha fatto un riassunto dei diversi interventi affermando che questo incontro è il frutto
di un’intuizione di Giovanni Paolo II: per questo Papa – ha detto - la famiglia è
sempre stata uno dei più importanti punti di riferimento per l’azione della Chiesa.
Giovanni Paolo II, infatti, diceva che la famiglia è lo specchio della società moderna.
Sulle conclusioni dell'incontro ascoltiamo il prof. Pierpaolo Donati:
R. - Credo
che la parte conclusiva del convegno abbia confermato che l’Europa ha bisogno di ritrovare
le sue radici cristiane, altrimenti certamente andrà alla deriva. Dunque, nelle conclusioni
quello che è stato - credo - importante, è stabilire la necessità che i politici di
ispirazione cattolica perseguano l’idea di una definizione della famiglia, che sia
compatibile in qualche modo con le varie esigenze che le persone hanno, ma che mantenga
la fondamentale sostanza della famiglia: il fatto cioè che la famiglia è una relazione
sociale di piena reciprocità fra i sessi e fra le generazioni. Non ci si può allontanare
da questa definizione, cioè dall’idea che ci sia una reciprocità che deve essere piena
perché coinvolge tutte le dimensioni della vita, dal lavoro all’educazione dei figli,
alla salute, alle pensioni, al reddito della famiglia… Non ci si può allontanare da
questa idea che cioè i sessi - maschio e femmina - e le generazioni debbano fra di
loro scambiarsi nella maniera propria della famiglia un’eredità, che devono passare
di generazione in generazione. Quindi, sostanzialmente, c’è stata una ripresa dell’idea
che i politici di ispirazione cristiana prendano nuove iniziative per affermare questi
valori a livello dell’Unione Europea.