2013-09-14 07:37:10

Argentina, il cardinale Amato beatifica padre Brochero, "il prete gaucho" dei poveri


Beatificazione, oggi in Argentina, di padre José Gabriel Brochero, vissuto a cavallo tra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Fu un sacerdote diocesano imbevuto di spiritualità ignaziana, completamente dedito ai poveri. Un “pastore secondo il cuore di Cristo”, lo definisce Papa Francesco. A presiedere il rito, in rappresentanza del Pontefice, nella città che porta adesso il nome del nuovo Beato, il cardinale Angelo Amato, prefetto delle Cause dei Santi. Il servizio di Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

La santità dei semplici, quella che dopo la morte ti porta all’onore non cercato, quello degli altari, perché hai ricercato nella vita il servizio del massimo onore: fare il bene nel nome di Gesù. È quello che si potrebbe dire di padre José Gabriel Brochero, “el cura gaucho”, il sacerdote gaucho, come veniva familiarmente chiamato da coloro che lo vedevano arrivare a cavallo a svolgere il suo ministero di sacerdote e soprattutto di uomo di Dio con un grande cuore per chi viveva nella miseria o nella sofferenza fisica. Un amore generoso e gratuito, come ricorda il cardinale Angelo Amato:

“Era un sacerdote totalmente dedito al bene e alla santificazione dei fedeli, soprattutto dei più bisognosi. Pur avendo concluso l'università di Córdoba con il titolo di Maestro in Filosofia, il suo linguaggio era semplice, non ricercato, detto con parole ed espressioni locali, appartenenti al lessico popolare e facilmente comprensibili da tutti. La sua predicazione toccava i cuori, convertendo anche i peccatori più incalliti”.
Nel 1867, Cordoba viene infestata dal colera. Padre Brochero è sulla prima linea, la più pericolosa, quella che chiede di inginocchiarsi accanto a malati e moribondi. Due anni dopo, viene nominato parroco a Villa del Tránsito, città che oggi porta il suo nome. Il cavallo del prete gaucho arriva ovunque vi sia qualcuno che abbia bisogno di aiuto, per l’anima e il corpo. Con le sue mani e con l’aiuto della sua gente costruisce chiese, cappelle, scuole, apre strade attraverso le montagne, promuovendo il progresso della regione. Ma soprattutto promuove la fede, trasmettendola con lo stile di Sant’Ignazio di Loyola:

“Lo stile dell'evangelizzazione brocheriana è caratterizzato dagli Esercizi Spirituali, bagno dell'anima, scuola delle virtù e morte dei vizi. Brochero era convinto dell'efficacia degli esercizi spirituali per comunicare la luce della verità di Dio alle intelligenze e per far trionfare la grazia nei cuori più ribelli. Una parola speciale il Brochero la rivolge ai suoi fratelli nel sacerdozio, ai quali ricorda tre impegni: essere perseveranti nel ministero della Sacra Dottrina, dispensando con generosità la parola di Dio; non stancarsi mai di essere misericordiosi, pregando, celebrando, adorando e perdonando; esercitare in letizia il ministero sacerdotale: è nella gioia che fiorisce la carità e la santità".

In vecchiaia arriva la grande prova. Padre Brochero si ammala di lebbra e per il resto dei suoi anni – morirà nel 1914 – il prete gaucho non più in sella condividerà in tutto la vita delle persone colpite dal terribile morbo, che lo priverà dell’udito e della vista. Ma non del suo dinamismo di carità, che gli fa dire in ultimo: “Ora ho tutto pronto per il viaggio”.







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