Argentina, il cardinale Amato beatifica padre Brochero, "il prete gaucho" dei poveri
Beatificazione, oggi in Argentina, di padre José Gabriel Brochero, vissuto a cavallo
tra la metà dell’Ottocento e i primi del Novecento. Fu un sacerdote diocesano imbevuto
di spiritualità ignaziana, completamente dedito ai poveri. Un “pastore secondo il
cuore di Cristo”, lo definisce Papa Francesco. A presiedere il rito, in rappresentanza
del Pontefice, nella città che porta adesso il nome del nuovo Beato, il cardinale
Angelo Amato, prefetto delle Cause dei Santi. Il servizio di Alessandro De Carolis:
La santità dei
semplici, quella che dopo la morte ti porta all’onore non cercato, quello degli altari,
perché hai ricercato nella vita il servizio del massimo onore: fare il bene nel nome
di Gesù. È quello che si potrebbe dire di padre José Gabriel Brochero, “el cura gaucho”,
il sacerdote gaucho, come veniva familiarmente chiamato da coloro che lo vedevano
arrivare a cavallo a svolgere il suo ministero di sacerdote e soprattutto di uomo
di Dio con un grande cuore per chi viveva nella miseria o nella sofferenza fisica.
Un amore generoso e gratuito, come ricorda il cardinale Angelo Amato:
“Era
un sacerdote totalmente dedito al bene e alla santificazione dei fedeli, soprattutto
dei più bisognosi. Pur avendo concluso l'università di Córdoba con il titolo di Maestro
in Filosofia, il suo linguaggio era semplice, non ricercato, detto con parole ed espressioni
locali, appartenenti al lessico popolare e facilmente comprensibili
da tutti. La sua predicazione toccava i cuori, convertendo anche i peccatori più incalliti”. Nel
1867, Cordoba viene infestata dal colera. Padre Brochero è sulla prima linea, la più
pericolosa, quella che chiede di inginocchiarsi accanto a malati e moribondi. Due
anni dopo, viene nominato parroco a Villa del Tránsito, città che oggi porta il suo
nome. Il cavallo del prete gaucho arriva ovunque vi sia qualcuno che abbia bisogno
di aiuto, per l’anima e il corpo. Con le sue mani e con l’aiuto della sua gente costruisce
chiese, cappelle, scuole, apre strade attraverso le montagne, promuovendo il progresso
della regione. Ma soprattutto promuove la fede, trasmettendola con lo stile di Sant’Ignazio
di Loyola:
“Lo stile dell'evangelizzazione brocheriana è caratterizzato
dagli Esercizi Spirituali, bagno dell'anima, scuola delle virtù
e morte dei vizi. Brochero era convinto dell'efficacia degli esercizi spirituali per
comunicare la luce della verità di Dio alle intelligenze e per far trionfare la grazia
nei cuori più ribelli. Una parola speciale il Brochero la rivolge ai suoi fratelli
nel sacerdozio, ai quali ricorda tre impegni: essere perseveranti nel ministero della
Sacra Dottrina, dispensando con generosità la parola di Dio; non stancarsi mai di
essere misericordiosi, pregando, celebrando, adorando e perdonando; esercitare in
letizia il ministero sacerdotale: è nella gioia che fiorisce la carità e la santità".
In
vecchiaia arriva la grande prova. Padre Brochero si ammala di lebbra e per il resto
dei suoi anni – morirà nel 1914 – il prete gaucho non più in sella condividerà in
tutto la vita delle persone colpite dal terribile morbo, che lo priverà dell’udito
e della vista. Ma non del suo dinamismo di carità, che gli fa dire in ultimo: “Ora
ho tutto pronto per il viaggio”.