Accordo Usa-Russia sulle armi chimiche siriane. L'Onu: Assad risponderà di crimini
contro l'umanità
Le vicende siriane ancora al centro dell’attenzione internazionale. Il segretario
delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso parole durissime sulle responsabilità
del governo di Damasco. Intanto da Ginevra accordo Stati Uniti-Russia sul tema delle
armi chimiche siriane. Il servizio di Giancarlo La Vella:
La Siria deve
consegnare entro una settimana l'elenco completo delle sue armi chimiche, la cui distruzione
avverrà entro il 2014. E' questo il nucleo dell'accordo raggiunto ai negoziati di
Ginevra fra il segretario di Stato americano, John Kerry, e il ministro degli Esteri
russo, Sergei Lavrov. I tempi ci sono per smantellare gli oltre 40 impianti di stoccaggio,
anche se alcuni sono in zona di guerra. In questo clima diplomatico delicato, ma comunque,
non più in fase di stallo, Ban Ki-moon esprime tutto il suo scetticismo sulla reale
volontà di Damasco di porre l’arsenale chimico sotto controllo internazionale. Inoltre,
afferma che, comunque vada, Assad dovrà essere processato per crimini contro l’umanità.
Sulle conseguenze di queste dichiarazioni per le iniziative diplomatiche in corso
sentiamo Maurizio Simoncelli,di Archivio Disarmo:
R. - Questo
attacco verbale del segretario generale delle Nazioni Unite lascia molto sorpresi.
Certamente quello che Assad ha fatto non può essere sottaciuto. Non si capisce però
la tempistica. È anche vero che anche da parte delle forze ribelli pare che atti di
questo genere ce ne siano stati tanti. Comunque, la comunità internazionale dovrebbe
valutare bene la soluzione migliore: non ci troviamo di fronte ad una sfida tra “buoni
e cattivi”, ma in una situazione molto più complessa, molto più drammatica, dove purtroppo
il prezzo maggiore lo sta pagando la popolazione civile, vittima principale di questa
guerra.
Intanto, il dramma della guerra siriana allarga a macchia d’olio l’emergenza
umanitaria. Sono circa 500 gli immigrati in fuga sbarcati in Italia nelle ultime 24
ore, a riprova della crescente drammaticità della situazione nel Paese stretto nella
morsa del conflitto tra le milizie di Assad, le azioni degli insorti e il rischio
di raid americani.