2013-09-13 08:49:14

Siria: sì al controllo esterno sul proprio arsenale chimico, intanto la diplomazia si muove a Ginevra


Da Ginevra, sede dell’incontro tra Stati Uniti e Russia per trovare una soluzione alla crisi siriana, giungono i primi segnali di uno sblocco della situazione. Il presidente Assad ha ieri accettato la proposta russa di porre sotto controllo internazionale l’arsenale chimico siriano. Il capo dello Stato pone, tuttavia, nuove condizioni, mentre i colloqui tra il segretario di Stato americano Kerry e il ministro degli Esteri russo, Lavrov, riprendono oggi nella città elvetica. Ci riferisce Marina Calculli:RealAudioMP3

Mentre lunedì si attende con tutta probabilità il rapporto degli ispettori dell’ONU sull’attacco chimico avvenuto in Siria il 21 agosto, a Ginevra la seconda giornata sarà incentrata sulle modalità con cui l’arsenale chimico siriano debba essere posto sotto tutela internazionale. Il presidente Bashar al-Asad ha ribadito ieri la promessa di rispettare l’accordo e il palazzo di vetro ha annunciato di aver già ricevuto domanda da parte del governo siriano per aderire alla convenzione internazionale del 1993 che vieta l’uso di armi chimiche. Ma Asad pone le sue condizioni: la minaccia di attacco americano deve essere ritirata. In un discorso diffuso dal canale russo il raìs precisa che la sua apertura “è dovuta interamente a Mosca” e che “l’influenza americana non c’entra nulla”; “Solo quando vedremo l’America davvero interessata a stabilizzare la regione e il flusso di terroristi nel nostro paese sarà interrotto allora potremo intraprendere un dialogo con Washington”. Obama tuttavia si dice ottimista, ma l’opposizione rifiuta in toto la proposta russa. A gettare acqua sul fuoco, oggi il Wall Street Journal sostiene, sulla base di voci interne, che il regime stia disseminando il suo arsenale tra 50 siti del paese per rendere più difficile l’operazione di neutralizzarne il possibile impiego. Intanto all’interno della Siria molti fronti restano aperti: a Maloula, un villaggio cristiano a nord di Damasco, soldati e ribelli continuano a combattere porta per porta. Scontri violenti anche a sud di Aleppo mentre l’Osservatorio siriano per i diritti umani riporta che 22 civili sono stati uccisi da al-Nusra nell’assalto dei villaggi alawiti a est di Homs.







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