Mons. Santoro sull'Ilva: gravità della situazione impone visione nazionale, politica
troppo timida
Il nodo della cassa integrazione per i 1.400 dipendenti del Gruppo Riva dovrebbe sciogliersi
nelle prossime ore. Al ministero dello Sviluppo Economico in mattinata c’è stato l’incontro
tra il ministro Zanonato e i sindacati, ed è emerso che l'azienda dovrebbe avviare
le procedure per chiedere la concessione dell'ammortizzatore sociale. Sulla situazione
Alessandro Guarasci ha sentito mons. Filippo Santoro arcivescovo di
Taranto:
R. - L’aspetto
più fondamentale è: quale politica industriale noi vogliamo? Una politica che non
può essere più quella che negli anni Sessanta-Settanta è stata fatta a Taranto. Qui
è stato fatto, in quell’epoca, già un convegno sullo sviluppo industriale del Sud,
quando il problema era l’occupazione… Adesso ci vuole proprio un ripensare la politica
in termini più ampi, più profondi e più umani. Saremo più sobri, saremo più essenziali,
però ci dobbiamo salvare tutti!
D. - Voi avete, però, paura che ci sia in qualche
modo un effetto domino anche su Taranto?
R. - Senz’altro che il riflesso su
Taranto si paventa. Sono coinvolte, con questo passo dell’azienda, altre imprese dell’Italia
e mettono in evidenza la gravità da noi sottolineata della situazione, affrontata
da parte della politica in maniera timida: la gravità è così alta che impone una visione
nazionale! Ci vorrebbe proprio un tavolo permanente di confronto sulle questioni Ilva,
non in forma occasionale. Poi c’è l’aspetto della nostra città: il commissario della
Provincia che noi abbiamo, quello che sostituisce il presidente della Provincia, ha
voluto interdire l’accesso ad alcune scuole a causa dell’inquinamento… Perciò c’è
anche quest’altro clima di agitazione locale.
D. - La politica è stata troppo
timida nei confronti dei Riva e i Riva vi hanno nuovamente deluso?
R. - La
politica, secondo me, è intervenuta dopo l’intervento dovuto della magistratura. Di
fronte ad un dissesto così grande, ci vuole un’assunzione di responsabilità più chiara
e decisiva. La settimana scorsa io sono stato a visitare il ministro Orlando, il ministro
dell’Ambiente, e insieme abbiamo convenuto su dei punti immediati, dando cioè segnali
immediati: innanzitutto la copertura dei parchi minerari; poi l’adeguamento degli
impianti, in modo che l’inquinamento non continui ad essere diffuso; e la bonifica
del territori. Sono punti della legge approvata. Se si cominciano a dare segnali positivi
in questo senso, è un passo concreto in avanti!