2013-09-12 15:10:19

L'uomo e lo spazio tra fede e scienza in un Convegno in Vaticano


È in corso nell’Aula Nuova del Sinodo il 26.mo Convegno nazionale dell’Associazione italiana di Medicina aeronautica e spaziale (Aimas), sul tema “In the spirit of discovery. Ratio et voluntas inveniendi”. Mercoledì sera, la lectio magistralis di mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, letta da un rappresentante del dicastero, mons. Charles Namugera. Il servizio di Giada Aquilino:RealAudioMP3

“L’esplorazione spaziale dell’uomo, tra fede e scienza”. Questo il tema scelto dall’arcivescovo Zygmunt Zimowski per salutare i partecipanti al Convegno dell’Associazione italiana di Medicina aeronautica e spaziale, che fa capo all’Aeronautica Militare italiana e che dagli Anni ’50 si dedica alla formazione, alla ricerca e agli aspetti sanitari dei piloti e degli astronauti. Il disorientamento spaziale in volo, il trasporto dei pazienti altamente contagiosi, le abilità visive e spaziali, l’infarto cerebrale sono solo alcuni degli argomenti trattati.

Mons. Zimowski, rifacendosi al grande fisico italiano Nicola Cabibbo, scomparso qualche anno fa e a lungo presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, ha sottolineato come i progressi della tecnologia e della scienza richiedano agli operatori del settore “un’attenzione rinnovata alla dimensione sapienziale del significato ultimo della vita umana”. Al tempo stesso, le grandi scoperte della scienza che “aprono nuovi orizzonti sulla materia vivente e inanimata, così come sulla struttura e sulla storia dell’Universo, sono di importanza cruciale per il mondo della religione”.

Non sempre scienza e fede sono state considerate come esperienze alleate che reciprocamente si sostengono in vista del bene dell’uomo. Storicamente, si sono succedute varie linee di tendenza che le ha viste distanti e contrapposte, soprattutto – ha scritto mons. Zimowski – quando i difensori dell’una e dell’altra hanno preteso di essere “gli unici detentori della verità”. C’è quindi da domandarsi – ha aggiunto – se veramente sia possibile superare queste barriere. La Chiesa cattolica, ha riferito, pensa di sì:

“La Chiesa non si scandalizza di fronte a una sorta di ateismo metodologico, che viene messo in atto in quei campi di ricerca in cui non è necessario ricorrere a Dio quale ipotesi di lavoro o criterio di comprensione. La comunità cristiana riconosce, anzi, coltiva il diritto della scienza a procedere nel suo cammino in modo rigoroso e autonomo. Anzi: ritiene che la certezza della fede, che porta a proclamare l’esistenza di un Dio che benevolmente dà origine a tutte le cose, infonda nel cercatore della verità scientifica un entusiasmo, un ottimismo, una fiducia e una carica che possono giocare un grande ruolo positivo nei confronti dell’impegno a comprendere la realtà”.

Lo sforzo di comprensione del mondo, le ricerche finalizzate a un utilizzo rispettoso della natura, lo studio che aiuta a capire la struttura e il funzionamento della realtà per utilizzare le potenzialità secondo il progetto del Creatore – ha sottolineato – “devono essere viste con soddisfazione e gioia, senza timore e senza limiti che non siano quelli del rispetto dell’uomo e per il mondo stesso”.

“In questa prospettiva, si deve riconoscere che scienza e fede possono essere considerate esperienze sorelle, perché hanno origine, in ultima analisi, dall’unico Padre celeste, pur essendo dotata ognuna della propria originalità, della propria missione, del proprio metodo”.

Una collaborazione, quella tra scienza e fede, che per mons. Zimowski diventa cruciale nel settore dell’assistenza sanitaria:

“Possiamo dire che la scienza e la fede abbiano, quale loro referente principale, l’uomo, la sua dignità, il suo benessere, la sua realizzazione, e viene percepito con maggiore evidenza soprattutto quando si opera nel campo della sanità. Di fronte alla malattia, anzi, di fronte al malato meglio che in altre circostanze si può mettere in atto una verifica delle intenzioni che animano la ricerca scientifica. E più che in altre occasioni, viene messa alla prova la fede quale esperienza capace di fare crescere in umanità”.

Ultimo aggiornamento: 13 settembre







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