2013-09-12 17:00:15

Il Papa alla Settimana Sociale dei cattolici italiani: promuovere la famiglia è per il bene di tutti


“Mettere in evidenza il legame che unisce il bene comune alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio”: è l’auspicio del Papa rivolto ai partecipanti alla 47.ma Settimana Sociale dei cattolici italiani, aperta a Torino. Nel messaggio, indirizzato al cardinale presidente della Cei Angelo Bagnasco, Papa Francesco ricorda che la famiglia è una scuola privilegiata di generosità che educa a superare una certa mentalità individualistica che si è fatta strada nella nostra società. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

“La famiglia, speranza e futuro per la società italiana” è il tema di questa Settimana Sociale, ma - ricorda il Papa - la famiglia è più che un tema, è vita, “è cammino di generazioni che si trasmettono la fede insieme con l’amore”, “è fatica, pazienza, e anche progetto, speranza, futuro”. E tutto questo diventa lievito ogni giorno nella pasta dell’intera società per il suo maggior bene comune. Il futuro della stessa società è poi radicato nei giovani e negli anziani, che sono la memoria viva. “Un popolo che non si prende cura degli anziani e dei bambini e dei giovani - afferma - non ha futuro, perché maltratta la memoria e la promessa”. Il Papa ribadisce che la Chiesa offre "una concezione della famiglia, che è quella del libro della Genesi, dell’unità nella differenza tra uomo e donna" e come tale "merita di essere fattivamente sostenuta". E le conseguenze delle scelte culturali e politiche, che riguardano la famiglia, toccano i diversi ambiti della vita di un Paese: dal problema demografico alle altre questioni relative al lavoro fino alla stessa "visione antropologica che è alla base della nostra civiltà". Il cuore del messaggio del Papa è sottolineare che “promuovere” la famiglia “è operare per uno sviluppo equo e solidale”. La famiglia è, infatti, “scuola privilegiata di generosità, di condivisione, di responsabilità, scuola che educa a superare una certa mentalità individualistica che si è fatta strada nelle nostre società”. Il Papa non ignora "la sofferenza di tante famiglie" dovuta alla mancanza di lavoro o ai conflitti interni oppure ai fallimenti dell’esperienza coniugale e a tutti esprime la sua vicinanza, ma ricorda anche la testimonianza semplice di tantissime famiglie “che vivono l’esperienza del matrimonio e dell’essere genitori con gioia”, “senza paura di affrontare anche i momenti della croce che – dice – vissuta in unione con quella del Signore, non impedisce il cammino dell’amore, ma anzi può renderlo più forte”. Papa Francesco ricorda anche la figura del Beato Giuseppe Toniolo che fa parte di quella schiera di cattolici laici che, nonostante le difficoltà del loro tempo, seppero percorrere strade proficue “per lavorare alla ricerca e alla costruzione del bene comune”, sottolineando che il loro esempio “costituisce un incoraggiamento sempre valido per i cattolici laici di oggi a cercare a loro volta vie efficaci per la medesima finalità”. Infine, auspica che questa Settimana Sociale possa contribuire "in modo efficace a mettere in evidenza il legame che unisce il bene comune alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio, al di là di pregiudizi e ideologie".

L’antidoto alla crisi è la famiglia. Così il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, nella prolusione alla Settimana sociale dei cattolici italiani. Stamani la Messa presieduta dal porporato. Il servizio da Torino di Mimmo Muolo:RealAudioMP3

“Sulla famiglia bisogna dire la verità”. Il cardinale Angelo Bagnasco è tornato questa mattina, nella Messa che ha aperto la seconda giornata della 47.ma Settimana sociale dei cattolici italiani, sul tema della sua prolusione di ieri. Una verità che la cultura individualista dominante tenta di cancellare proponendo di eliminare la differenza sessuale e stravolgendo così la cellula fondamentale della società. Ma dall’assise in corso a Torino stanno venendo all’istituzione familiare, regolata dalla Costituzione repubblicana, notevoli riconoscimenti. Il presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, intervenuto in mattinata, ha ricordato che “le famiglie italiane hanno attutito l'impatto della crisi” e ha ringraziato la Chiesa per “aver aiutato in momenti drammatici i lavoratori e le persone in difficoltà”. Ma ha anche ricordato che molto resta da fare. “L’Italia è un Paese sterile, che non fa figli”, ha detto in riferimento alla crisi demografica. E “il debito pubblico è un incubo”. Perciò il premier ha annunciato la volontà del governo di “ridare fiducia ai giovani, con politiche che combattano la disoccupazione, che li aiutino a trovare casa, e a mettere al mondo i figli”. Anche il cardinale Bagnasco aveva chiesto ieri una riforma del fisco con l’introduzione del quoziente familiare e misure per conciliare lavoro e tempi domestici. Ma soprattutto il suo accento era andato sulla verità della famiglia: unione stabile tra uomo e donna. Indebolire questa visione, aveva detto, significa indebolire la società. Dato per altro evidente. Ma spiegare l’evidenza è forse oggi la maggiore sfida per i cattolici. Anche quelli della Settimana sociale di Torino.







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