Filippine: ancora scontri a Zamboanga. Anche un prete tra gli ostaggi nelle mani dei
ribelli
Si sono registrati nuovi scontri ieri a Zamboaga, il quartiere dell’isola di Mindanao,
dove i ribelli del Moro National Liberation Front sono asserragliati da tre giorni
con 200 ostaggi tra cui il prete diocesano padre Micheal Ofana. L’agenzia Misna riferisce
che i marines governativi non intendono lanciare un'offensiva contro i ribelli per
non mettere a repentaglio la vita dei civili. Gli oltre 15mila sfollati, tra cristiani
e musulmani si sono riuniti nello stadio cittadino per una giornata di preghiera e
lanciare alla nazione un messaggio di pace. “La situazione è grave- spiega all’agenzia
Fides padre Sebastiano D’Ambra, missionario del Pime e fondatore del movimento per
il dialogo islamo-cristiano “Silsilah”, attivo a Zambanga da oltre 25 anni - oltre
2.000 famiglie sono state evacuate, e un quartiere della città potrebbe essere messo
a ferro e fuoco. Speriamo in una soluzione pacifica e oggi siamo riuniti qui per questo”.
Sulle ragioni della nuova eruzione di violenza, padre D’Ambra spiega: “Il Mnlf dello
storico leader Nur Misuari si è sentito escluso dai colloqui di pace fra il governo
e l’altro movimento ribelle, Moro Islamic Liberation Front (Milf). Oggi il Mnlf rivendica
una presenza e intende farsi valere con la forza. Il timore è che di questa fase di
crisi possa approfittare il gruppo terrorista Abu Sayyaf, che potrebbe promuovere
atti terroristici, peggiorando la situazione”. (E.R.)