Confcommercio: aumentano le spese non comprimibili, rischiamo una crisi sociale
"Un aumento dell'Iva colpisce le fasce più deboli e aumenta l'area di assoluta povertà”.
Lo ha detto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel commentare i dati
sui consumi delle famiglie. A crescere soprattutto i prezzi delle spese incomprimibili.
Il servizio di Alessandro Guarasci:
Rischiamo il
passaggio da una crisi economica a una crisi sociale. Per questo, l’Italia ha bisogno
della stabilità politica e di una nuova stagione di riforme che parta da un calo delle
tasse a una vera liberalizzazione dei servizi. Per il 2014, il Pil infatti crescere
solo dello 0,5% e i consumi saranno ancora in calo dello 0,3%. Carlo Sangalli,
presidente di Confcommercio:
"La ripresa è solo in questo momento un annuncio;
le imprese e le famiglie restano ancora in attesa".
Nel 2013, poi le spese
per casa, trasporti, assicurazioni e carburanti, sono costate a ogni italiano oltre
6.500 euro a fronte dei 2.700 euro che si spendevano nel 1992. Il direttore dell’Ufficio
studi di Confcommercio, Mariano Bella:
"Quando più del 40% – in crescita
di 8 punti per cento rispetto a 20 anni fa – del bilancio familiare viene destinato
ad affitti, luce, acqua, gas, assicurazioni e carburanti – settori poco liberalizzati,
su cui le famiglie non possono agire in temi di scelte – questo riduce fortemente
il benessere.
Oramai, il reddito pro capite ha fatto un balzo indietro
di 27 anni.