Udienza generale. Il Papa: il cristiano è figlio della Chiesa, la ami come una mamma,
anche se ha difetti
Tutti siamo parte della Chiesa, che ci genera alla fede come una madre genera suo
figlio. È questo il concetto centrale attorno al quale Papa Francesco ha sviluppato
la catechesi dell’udienza generale di ieri mattina in Piazza San Pietro, davanti a
circa 80 mila persone, riprendendo le catechesi sull’Anno della fede. Il servizio
di Alessandro De Carolis:
“Per me,
è l’immagine più bella della Chiesa: la Chiesa madre”.
Papa Francesco comincia
così l’udienza generale, con una dichiarazione d’amore alla mamma di ogni cristiano.
La Chiesa e Maria, la Madre di Gesù, sono “mamme entrambe”, ha detto, e ciò che si
può dire dell’una vale per l’altra. E il primo atto che una mamma compie è di generare
alla vita, nel caso della Chiesa generare alla vita della fede all’interno di una
comunità, viva al di là dei suoi difetti:
“Un cristiano non è un’isola!
Noi non diventiamo cristiani in laboratorio, noi non diventiamo cristiani da soli
e con le nostre forze, ma la fede è un regalo, è un dono di Dio che ci viene dato
nella Chiesa e attraverso la Chiesa. Quello è il momento in cui ci fa nascere come
figli di Dio, il momento in cui ci dona la vita di Dio, ci genera come madre”.
E
da una origine così palpitante non può dipendere, avverte Papa Francesco, un’appartenenza
di facciata, un qualcosa di burocratico:
“Il nostro far parte della Chiesa
non è un fatto esteriore, formale, non è riempire una carta che ci danno e poi … no,
no: non è quello! E’ un atto interiore e vitale; non si appartiene alla Chiesa come
si appartiene ad una società, ad un partito o ad una qualsiasi altra organizzazione.
Il legame è vitale, come quello che si ha con la propria mamma, perché la Chiesa è
realmente madre dei cristiani”.
Il magistero stesso di Papa Francesco si
nutre di questa vitalità di scambio, naturale e diretto, con i fratelli di fede, in
questo caso con gli 80 mila che lo ascoltano in Piazza. E nello stimolarli a una riflessione
su quale sentimento di riconoscenza abbiano nei confronti della Chiesa come loro madre,
rivolge a tutti, con la consueta simpatia, una domanda che fa pensare:
“Quanti
di voi ricordano la data del proprio Battesimo? (…) La data del Battesimo è la data
della nostra nascita alla Chiesa, la data nella quale la mamma Chiesa ci ha partorito.
E’ bello... E adesso, un compito da fare a casa: quando oggi tornate a casa, andate
a cercare bene qual è la data del vostro battesimo. E quella è buona, per festeggiarlo,
per ringraziare il Signore per questo dono”.
"Amiamo la Chiesa come si
ama la propria mamma - ha poi domandato Papa Francesco - sapendo anche comprendere
i suoi difetti? Tutte le mamme hanno difetti, tutti ne abbiamo" e "la Chiesa ha i
suoi difetti". "La aiutiamo ad essere più bella, più autentica, più secondo il Signore?".
Poi, il Papa ha sottolineato che compito di una mamma è di aiutare i figli a crescere
e la Chiesa lo fa con i Sacramenti, che accompagnano ogni persona nell’arco della
vita, anche nei momenti più difficili o cruciali. Ma c’è una terza caratteristica
tipica della Chiesa, che Papa Francesco spiega così:
“La Chiesa, mentre
è madre dei cristiani, mentre ‘fa’ i cristiani, è anche ‘fatta’ da essi (...) Allora
la maternità della Chiesa la viviamo tutti, pastori e fedeli. Alle volte io sento:
‘Io credo in Dio ma non nella Chiesa’ (…) Ma una cosa sono i preti… La Chiesa non
è solo i preti: la Chiesa siamo tutti. E se tu dici che credi in Dio e non credi nella
Chiesa, stai dicendo che non credi in te stesso, e questa è una contraddizione. La
Chiesa, siamo tutti!”.
“Tutti – conclude Papa Francesco incalzando la folla
– siamo chiamati a collaborare alla nascita alla fede di nuovi cristiani, tutti siamo
chiamati ad essere educatori nella fede, ad annunciare il Vangelo”:
“Quando
ripeto che amo una Chiesa non chiusa nel suo recinto, ma capace di uscire, di muoversi,
anche con qualche rischio, per portare Cristo a tutti, penso a tutti, a me, a te,
a ogni cristiano! Penso a tutti. Tutti partecipiamo della maternità della Chiesa,
tutti siamo Chiesa: tutti; affinché la luce di Cristo raggiunga gli estremi confini
della terra”.