India. Condannati gli stupratori di New Delhi: rischiano la pena di morte
Ieri mattina un tribunale di New Delhi ha condannato quattro dei sei uomini responsabili
del tragico stupro di gruppo avvenuto nella città il 16 dicembre 2012, culminato con
la morte della vittima. Oggi i giudici leggeranno la sentenza ed emetteranno la pena,
che potrebbe anche essere quella capitale per impiccagione. La Corte - riferisce l'agenzia
AsiaNews - ha riconosciuto Mukesh Singh, Akshay Thakur, Vinay Sharma e Pawan Gupta
colpevoli di stupro, omicidio, tentato omicidio, reati contro natura, distruzione
di prove e associazione a delinquere. Degli altri due aggressori, uno si è suicidato
in cella qualche mese fa; l'altro - minorenne all'epoca dei fatti - è stato condannato
a tre anni di riformatorio il 31 agosto scorso. La vittima era una studentessa di
fisioterapia di 23 anni, deceduta per le gravi ferite riportate. La violenza da lei
subita ha scatenato un'ondata di indignazione in India, che ha spinto il governo centrale
a rivedere la legislazione relativa allo stupro. Il risultato è stato l'introduzione
di pene più severe - soprattutto nei casi di violenza sessuale di gruppo -, inclusa
la pena capitale. Sempre oggi è stato presentato su Lancet, autorevole rivista medica
britannica, uno studio commissionato dall'Onu sugli stupri commessi nella regione
dell'Asia-Pacifico. Condotta su un campione di oltre 10mila uomini, la ricerca rivela
che più di 1 uomo su 10 ha compiuto violenza sessuale su una donna che non è sua partner.
Se si contano anche i casi di stupro su fidanzate e mogli, la percentuale sale a 1
uomo su 4. Gli uomini intervistati provengono da Bangladesh, Cambogia, Cina, Indonesia,
Papua Nuova Guinea e Sri Lanka. Il Paese peggiore è la Papua Nuova Guinea, dove il
62% degli uomini - ovvero 6 su 10 - ammette di aver compiuto almeno uno stupro nella
sua vita. Seguono Indonesia (provincia di Papua, 48,6%; zone urbane, 26,2%), Cina
(26,2%), Cambogia (20,4%), le zone rurali dell'Indonesia (19,5%), Sri Lanka (14,5%)
e Bangladesh (rurale, 14,1%; urbano, 9,5%). Interrogati sul perché dello stupro, il
73% ha risposto "per il diritto di avere rapporti sessuali"; il 59% "per divertimento
o noia"; il 38% "per punire la donna". Il 58% degli uomini che ha violentato donne
non-partner ha commesso tale reato da adolescente. Tra quelli che hanno ammesso la
violenza sessuale, il 45% ha rivelato di aver stuprato più di una donna. (R.P.)