Parlamentari in Australia. Si afferma la Coalizione Nazional Liberale di Tony Abbott
In Australia il risultato delle politiche, che si sono svolte nel fine settimana,
ha sancito la vittoria della Coalizione Nazional Liberale di Tony Abbott. Il gruppo
si è aggiudicato 86 dei 150 seggi della Camera, mentre i laburisti, dopo sei anni
di governo, hanno ottenuto 57deputati. Il servizio di Stefano Vergine:
“D'ora in
poi saremo un paese più aperto agli affari”. Così Tony Abbott, neo premier australiano,
ha descritto la nazione che ha in mente. Nel discorso pronunciato dopo la vittoria
elettorale, il 55enne leader conservatore ha voluto ricordare quali sono gli obiettivi
più importanti del suo governo, ancora in attesa di essere formato mentre il conteggio
delle schede al Senato continua. In cima alla lista delle promesse c'è la cancellazione
della tassa sulle emissioni di anidride carbonica. Si tratta di una tassa particolarmente
odiata dalle compagnie minerarie, che dell'economia australiana costituiscono la spina
dorsale. Insomma, il nuovo capo del governo ha ribadito il suo impegno a favore delle
imprese, con buona pace degli ambientalisti che ricordano come il Paese sia in cima
alla classifica mondiale per emissioni inquinanti pro capite. Tra gli obiettivi da
raggiungere nei prossimi tre anni di governo, Abbott ha citato poi il taglio della
spesa pubblica, gli investimenti in infrastrutture e lo stop alle barche cariche di
richiedenti asilo. Abbott ha dedicato buona parte della campagna elettorale al tema
dei richiedenti asilo che giungono in Australia via Indonesia. Fermeremo le barche,
ha ribadito anche dopo la vittoria elettorale, pur consapevole che l'Agenzia dell'Onu
per i rifugiati ha già ampiamente criticato il suo piano di respingimento delle persone
che arrivano in Australia via mare in cerca di asilo. Al centro sinistra, alla fine,
per vincere non è bastato rincorrere la destra sul tema dell'immigrazione. La sconfitta
è stata netta, con una differenza di oltre 30 parlamentari alla Camera, per questo
l'ormai ex premier Kevin Rudd ha deciso di lasciare la leadership del partito, aprendo
lo scontro interno per la successione. Sulla politica estera Tony Abbott non si è
ancora espresso. L'alleanza con Stati Uniti e Gran Bretagna sembra scontata, così
come appare la dipendenza economica dalla Cina. Il primo appuntamento utile per capire
come cambierà la politica estera di Canberra sarà il prossimo consiglio di sicurezza
dell'Onu, di cui l'Australia è da poco diventata presidente.