Usa. Obama consulta i membri del Congresso in vista del voto sulla Siria
Il presidente statunitense, Barack Obama, continua a mediare con i membri del Congresso
in vista del voto sull’intervento militare in Siria previsto per la prossima settimana.
Per la decisione finale, si aspetta anche la pubblicazione del rapporto Onu sull’uso
di armi chimiche nel Paese, che potrebbe arrivare a breve. Il servizio è di Eugenio
Bonanata:
Quella che si
apre sarà una settimana chiave per la Casa Bianca. Obama, però, è ancora incerto se
considerare vincolate il voto del congresso e il report degli ispettori delle
Nazioni Unite. Il presidente americano, dopo aver detto che è impossibile chiudere
gli occhi a fronte di quello che succede in Siria, continua spiegare ai deputati e
all’opinione pubblica l’importanza dell’intervento militare. E infatti, domani registrerà
sei interviste che saranno trasmesse dai principali network televisivi del Paese.
In queste ore, il segretario di Stato americano, Kerry, ha affermato che sono almeno
una decina i Paesi pronti ad appoggiare l’azione statunitense. In prima fila, c’è
la Francia con il capo di Stato, Francois Hollande, che ha già avvertito i connazionali
di un suo discorso alla nazione entro la fine della prossima settimana. Invece, è
sempre più prudente la posizione di Germania e Gran Bretagna, mentre l’Unione Europea
– ieri da Vilinius, dove si sono riuniti i ministri degli Esteri dell'Unione – ha
chiesto ufficialmente e all’unanimità di aspettare l’Onu, pur sottolineando la necessità
di una risposta forte all’uso di armi chimiche. Infine, arrivano notizie allarmanti
sulla portata del conflitto in Siria. L’opposizione, attraverso Rete siriana dei diritti
umani con sede a Londa, ha denunciato la barbara uccisione di oltre 10 mila bambini
dall’inizio delle ostilità. Infine, oggi, dopo giorni di battaglia contro l’esercito
di Assad, i ribelli, assieme ad alcuni jihadisti legati ad al Qaeda del fronte Jubathad,
hanno ripreso il controllo di Maalula, considerato il luogo simbolo del cristianesimo
alle porte di Damasco.