Il premier Letta: l’instabilità ha costi drammatici, serve una svolta
Giornata conclusiva del Forum Ambrosetti. Il premier Letta guarda avanti e invoca
la svolta politica per il Paese, poi tocca i temi cruciali del lavoro, della crescita,
delle riforme costituzionali, e plaude all’accordo raggiunto tra Confindustria e sindacati.
Intanto alla Giunta per le elezioni del Senato inizia oggi l’iter per valutare la
possibile decadenza di Berlusconi da senatore, su cui ora pesa anche il ricorso, da
parte dei legali del Cavaliere, alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo. Cecilia
Seppia:
Lo dice lui
stesso, senza usare mezzi toni: bisogna rompere le catene che bloccano l’Italia a
cominciare dai veti e dal caos politico permanente. Il premier Letta è determinato
ad andare avanti, dal palco di Cernobbio, parla di cambiamento generazionale e di
una svolta anche a favore delle donne. Primo passo: la Costituzione su cui non deve
prevalere- ammonisce il presidente del Consiglio uno spirito conservatore. Poi il
lavoro: favorire l’occupazione e ridurre le tasse come già fatto per i giovani. Al
centro di tutto resta ancora la parola crescita. Guardando all’Europa ribadisce infatti
che l’instabilità ha costi drammatici, al contrario la stabilità paga per tutti.
Quindi, ricordando i provvedimenti già adottati per ridurre i costi della politica,
ritorna sul finanziamento pubblico ai partiti assicurando la volontà a chiudere la
questione entro l’autunno. Infine, mentre plaude all’accordo raggiunto tra Confindustria
a sindacati, ricalca l’impegno, il suo, a volersi occupare solo del governo, lasciando
così da parte il congresso del Pd. Intanto c’è fermento per l’inizio oggi al Senato
del braccio di ferro per stabilire la decadenza di Berlusconi da senatore. “Il ricorso
alla Corte europea dimostra che il caso non è chiuso”, dice il segretario del Pdl
Alfano che sul voto della Giunta commenta: “speriamo non sia una ghigliottina”.