di Christian Elia, inviato di PeaceReporter, esperto di Medio Oriente e Balcani,
caporedattore di QCodeMag Siamo di fronte
all'assoluta mancanza di strategia di risoluzione dei conflitti a livello internazionale.
L'amministrazione statunitense è bloccata in un guado: non ha l'aggressività dell'epoca
Bush ma non ha nemmeno l'alternativa. La questione è che non si capisce mai dove questa
fantomatica 'linea rossa' si debba porre. Nessuna linea è stata posta a Falluja da
parte dell'esercito americano o a Gaza da parte dell'esercito israeliano. Ciò vuol
dire che ora il problema dell'intervento armato è solo politico, non inerente i diritti
umani. Nessun accordo sulla Siria al vertice di San Pietroburgo, nonostante
un faccia a faccia Putin-Obama. Il presidente Usa insiste sulla necessità di punire
Assad per l'uso di armi chimiche e incassa una dichiarazione di 11 paesi che condannano
il regime e chiedono 'una risposta forte. Russia e Cina rimangono contrari all'azione
militare e Putin dice che in caso di attacco sosterrà Damasco. (a cura di Antonella
Palermo)