Il Papa: guardarsi da devozioni e rivelazioni che non portano a Cristo, il centro
sia sempre Gesù
Il cristiano non deve mai dimenticare che il centro della sua vita è Gesù Cristo:
è quanto sottolineato da Papa Francesco nella Messa di sabato mattina alla Casa Santa
Marta. Il Papa ha affermato che dobbiamo vincere la tentazione di essere “cristiani
senza Gesù” o cristiani che “cercano soltanto devozioni, ma Gesù non c’è”. Il servizio
di Alessandro Gisotti:
Papa Francesco
ha dedicato tutta la sua omelia alla centralità di Gesù nella vita del cristiano.
“Gesù – ha detto – è il centro. Gesù è il Signore”. Eppure, ha constatato, questa
parola non sempre la capiamo bene, “non si capisce tanto facilmente”. Gesù, ha affermato,
“non è un signore tale o quale” ma “il Signore, l’unico Signore”. Ed è Lui
il centro che “ci rigenera e ci fonda”, questo è il Signore: “il centro”. I farisei
di cui ci parla il Vangelo odierno, ha quindi osservato, mettevano “il centro della
loro religiosità in tanti comandamenti”. E anche oggi, “se non c’è Gesù al centro,
ci saranno altre cose”. Ed ecco che allora “incontriamo tanti cristiani senza Cristo,
senza Gesù”:
“Per esempio, quelli che hanno la malattia dei farisei e sono
cristiani che mettono la loro fede, la loro religiosità in tanti comandamenti: in
tanti … ‘Ah, devo fare questo, devo fare questo, devo fare questo…’. Cristiani di
atteggiamento … ‘Ma perché fai questo?’ – ‘No: si deve fare!’.
‘Ma perché?’ – ‘Ah, non so, ma si deve fare’. E Gesù, dov’è? Un comandamento è valido
se viene da Gesù: io faccio questo perché il Signore vuole che io faccia questo. Ma
siccome io sono un cristiano senza Cristo, faccio questo e non so perché lo devo fare”.
Ci
sono, ha aggiunto, “altri cristiani senza Cristo: quelli che soltanto cercano devozioni”,
“ma Gesù non c’è”. “Se le tue devozioni ti portano a Gesù – ha detto il Papa - quello
va bene. Ma se tu rimani lì, qualcosa non va”. C’è poi, ha proseguito, “un altro gruppo
di cristiani senza Cristo: quelli che cercano cose un po’ rare, un po’ speciali, che
vanno dietro a delle rivelazioni private”, mentre la Rivelazione si è conclusa con
il Nuovo Testamento. Il Papa ha avvertito in questi cristiani la voglia di andare
“allo spettacolo della rivelazione, a sentire delle cose nuove”. “Ma – è l’esortazione
rivolta loro dal Papa - prendi il Vangelo!”:
“Ma, padre, qual è la regola
per essere cristiano con Cristo, e non diventare cristiani senza Cristo? E qual è
il segno che una persona è un cristiano con Cristo?”. La regola
è semplice: soltanto è valido quello che ti porta a Gesù, e soltanto è valido quello
che viene da Gesù. Gesù è il centro, il Signore, come Lui stesso dice. Questo ti porta
a Gesù? Vai avanti. Questo comandamento, questo atteggiamento viene da Gesù? Vai avanti.
Ma se non ti porta a Gesù e se non viene da Gesù, ma … non si sa, è un po’ pericoloso”.
E
ancora, si chiede il Papa: “Qual è il segno che io sono cristiano con Gesù?”.
Il segno, ha detto, è semplice: è quello del cieco nato che si prostra davanti a Gesù
per adorarlo:
“Ma se tu non riesci ad adorare Gesù, qualcosa ti manca. Una
regola, un segno. La regola è: sono un buon cristiano, sono sulla strada del buon
cristiano se faccio quello che viene da Gesù e faccio quello che mi porta a Gesù,
perché Lui è il centro. Il segno è: sono capace di adorare; l’adorazione. Questa preghiera
di adorazione davanti a Gesù. Il Signore ci faccia capire che soltanto Lui è il Signore,
è l’unico Signore. E ci dia anche la grazia di amarLo tanto,
di seguirLo, di andare sulla strada che Lui ci ha insegnato”.