Veglia di pace per la Siria: il mondo si unisce all'appello di Papa Francesco
Continua a raccogliere consensi e adesioni in tutto il mondo l’iniziativa di Papa
Francesco di indire, questa sera, una Veglia di preghiera e di digiuno per la pace
in Siria e nel mondo. Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I ha lanciato
un suo appello ai leader mondiali riuniti per il G20 a San Pietroburgo, in Russia,
perché favoriscano “una soluzione negoziale e non militare del conflitto siriano”.
Anche in Pakistan la veglia del Papa ha raccolto consensi nella comunità musulmana:
già ieri l’Islamic Ideology Council ha organizzato una marcia per la pace in
Siria con il movimento Sunni Tehrik, mentre il vescovo di Islamabad-Rawalpindi,
mons. Rufin Anthony, ha pubblicamente invitato le persone di tutte le fedi a unirsi
all'iniziativa, condannando “l’uso di armi chimiche e la perdita di vite innocenti”.
Sulla stessa linea anche il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, in India,
e presidente della Conferenza episcopale locale, che oggi guiderà dalla sua città
una preghiera speciale con tutto il clero e i fedeli dell’arcidiocesi. Sempre in India,
mons. Felix Machado, vescovo di Vasai e presidente della commissione per il Dialogo
ecumenico e interreligioso della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia
testimonia che l’invito del Papa è stato accolto con gioia dai cristiani del Paese
(tanto più che sarà la vigilia della festa della Natività di Maria, cui i fedeli indiani
sono particolarmente legati) e si è esteso agli indù, che oggi pregheranno per la
pace nei loro templi. L’organizzazione iraniana Iran Rights Watch, che condanna
la guerra come “un’avventura senza ritorno”, invita i cittadini iraniani in tutto
il mondo a pregare in forma comunitaria o personale per la pace in Siria, con una
particolare intenzione di solidarietà con il popolo siriano. Anche l’Africa risponde
all’appello del Santo Padre: nel Mali uscito dalla sua guerra, in Gabon, dove i vescovi
esporranno il Santissimo per l’intera giornata, e in Sudafrica, dove si sollecita
la preghiera anche attraverso i social network. Oltreoceano, i vescovi del Canada
hanno in programma due giornate di preghiera, una oggi in comunione con piazza San
Pietro, e una il 14 settembre; e adesioni arrivano anche dalla Conferenza episcopale
dell’Uruguay e della Bolivia, dove le comunità si riuniranno in parrocchie e diocesi
dalle 13 alle 19 ora locale. Importanti anche le adesioni dal mondo laico e dell’associazionismo:
Medici con l’Africa Cuamm proporrà una “catena d’impegno per la pace che unisca
tutti gli uomini e le donne di buona volontà per dire ‘Mai più la guerra!’”, mentre
l’Opera di promozione dell’alfabetizzazione nel mondo (Opam) invita a innalzare forte
il grido della pace contro le guerre più dimenticate del pianeta. Infine, anche il
Seraphicum sarà presente, sia spiritualmente sia in piazza San Pietro, dove accorrerà
una delegazione dei Frati minori conventuali della comunità, sia docenti e studenti
della facoltà Europa 2010; mentre il Servizio missionario giovani (Sermig) si riunirà
nell’Arsenale della Pace con l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia. (A cura
di Roberta Barbi)