Usa: sì della Commissione esteri all’intervento armato in Siria. Putin: no, senza
avallo Onu
L’accorato appello del Papa non ha evitato ieri il via libera della Commissione Esteri
del Senato statunitense ad un azione militare in Siria. La parola definitiva passa
ora al Congresso Usa. A sorpresa, ha votato a favore anche l'ex avversario McCain.
Da parte sua, Putin ha affermato che senza l’avallo dell’Onu, un intervento Usa sarebbe
un’aggressione. Da Washington Francesca Baronio:
L’intesa prevede
un limite di 60 giorni per l’attacco con la possibilità di una proroga di altri 30
previa autorizzazione del Congresso, ed esclude l’uso di forze di terra. Il testo
tornerà in aula dopo il 9 settembre alla riapertura delle Camere e sarà votato, al
massimo, entro il 15 del mese. Nonostante l’esito del voto non si tratta, però, di
una notizia positiva per il presidente Obama che cerca dal Congresso un appoggio alla
sua decisione d’intervenire in Siria. La risoluzione passata con 10 voti a favore
7 contrari e un astenuto ha, infatti, avuto il voto favorevole di solo tre repubblicani,
il che non lascia presagire nulla di buono per la votazione della prossima settimana
alla Camera dei Rappresentanti, dove i repubblicani hanno la maggioranza. Inoltre,
sono ben due i democratici che hanno bocciato la risoluzione al Senato, sintomo di
più di una titubanza anche nel partito del presidente. Ad Obama resta poco tempo per
non perdere la faccia, e convincere il Paese e il Congresso che la sua azione in Siria
sarà ‘chirurgica’ ed efficace e soprattutto che non trascinerà gli Stati Uniti in
un replay dell’Iraq.