G20. Il Papa scrive a Putin: inutile massacro in Siria, soluzione pacifica attraverso
il dialogo
Ci sono stati “troppi interessi di parte” nel conflitto siriano, che hanno impedito
di "trovare una soluzione che evitasse l’inutile massacro a cui stiamo assistendo”.
Lo scrive il Papa in una lettera al presidente russo Vladimir Putin in occasione del
G20 di San Pietroburgo. Il Santo Padre chiede quindi ai grandi del mondo di non rimanere
“inerti di fronte ai drammi che vive già da troppo tempo la cara popolazione siriana”.
Alessandro Guarasci:
La crisi siriana
va risolta attraverso la trattativa. Papa Francesco lo ha detto più volte e in diverse
occasioni in questi giorni e oggi lo ha ripetuto in una lettera al presidente russo
Putin, in occasione della riunione dei venti Paesi più industrializzati a San Pietroburgo.
Il Santo Padre usa la parola “massacro” per definire la guerra in Siria. E si appella
appunto a quegli Stati che rappresentano il 90% del Pil mondiale. “I leader degli
Stati del G20 non rimangano inerti di fronte ai drammi che vive già da troppo tempo
la cara popolazione siriana e che rischiano di portare nuove sofferenze ad una regione
tanto provata e bisognosa di pace” sottolinea il Pontefice, che ai grandi del mondo
rivolge “un sentito appello perché aiutino a trovare vie per superare le diverse contrapposizioni
e abbandonino ogni vana pretesa di una soluzione militare”. Ne consegue che serve
“perseguire, con coraggio e determinazione, una soluzione pacifica attraverso il dialogo
e il negoziato tra le parti interessate con il sostegno concorde della comunità internazionale”.
I governi poi si adoperino per favorire l’adeguata assistenza umanitaria. Dunque Papa
Francesco chiede che la crisi in Siria entri nell’agenda della riunione di San Pietroburgo,
dedicata principalmente ai temi finanziari. E questo perché “senza pace non c’è alcun
tipo di sviluppo economico. La violenza non porta mai alla pace condizione necessaria
per tale sviluppo”. In sostanza il Papa afferma che “l’economia mondiale potrà svilupparsi
realmente nella misura in cui sarà in grado di consentire una vita degna a tutti gli
esseri umani, dai più anziani ai bambini ancora nel grembo materno”.