Sudafrica: 80 mila minatori in sciopero, rivendicano aumenti salariali
Da martedì sera incrociano le braccia gli 80.000 minatori impegnati nell’estrazione
dell’oro, bloccando in maniera significativa la produzione in 17 siti del Sudafrica.
L’agenzia Misna riferisce che sarebbero in atto trattative tra i rappresentanti sindacali
e quelli delle multinazionali coinvolte. L’agitazione è stata indetta dal National
Union of Mineworkers, che aveva respinto la settimana scorsa una prima proposta di
aumenti per le categorie più basse di lavoratori da 5000 a 5300 rand al mese (da circa
360 a 381 euro). “Se loro sono pronti a fare concessioni – ha detto Lesiba Seshoka,
un portavoce del sindacato – lo siamo anche noi”. L’estrazione dell’oro resta il volano
principale per l’economia sudafricana, pur avendo registrato negli ultimi anni una
forte battuta d’arresto. Se nel 1970 valeva il 68% della produzione mondiale, oggi
non supera il 6%. L’agitazione dei minatori si aggiunge alle ormai ricorrenti tensioni
tra mondo del lavoro e imprese in Sudafrica, che nell’ultimo mese hanno interessato
il comparto automobilistico e che nella cintura del platino, a nord-ovest di Johannesburg,
hanno registrato l’avvio delle procedure per il licenziamento di 3300 lavoratori da
parte della multinazionale Amplats. (E.R)