Fermare la violenza: digiuno e preghiera dei vescovi e dei fedeli a Damasco
“Tutti i vescovi e i fedeli cristiani a Damasco accolgono l’appello a digiunare e
pregare per la pace in Siria sabato 7 settembre. La preghiera è la nostra ultima possibilità
di fermare la violenza”: lo riferisce all’agenzia Fides mons. Samir Nassar, arcivescovo
maronita di Damasco, che vive queste giornate con la sua comunità in un atteggiamento
di “preghiera e di speranza per fermare la guerra”. L’arcivescovo informa Fides che
“molti musulmani si uniranno a noi” e che, dunque, la preghiera a Damasco si annuncia
ecumenica e interreligiosa, segno della volontà forte di pace della intera popolazione
siriana. Come appreso da Fides, le diverse comunità e parrocchie stanno preparando
momenti e veglie di preghiera. Una iniziativa molto sentita e molto partecipata sarà
quella presso il santuario di “Tabbaleh”, a Damasco, che è il “Memoriale di San Paolo”,
luogo dove ogni sabato si celebra una santa messa e una veglia ecumenica, nello spirito
paolino. Al santuario, affidato alla cura pastorle dei frati francescani della Custodia
di Terrasanta, “vivremo il 7 settembre una intensa giornata di digiuno, penitenza
e preghiera per implorare la paca da Dio”, racconta a Fides il frate francescano padre
Romualdo Fernandez, rettore del santuario. “La Veglia di preghiera, a cui parteciperanno
i frati, le suore Francescane Missionarie del Cuore Immacolato di Maria e numerosi
fedeli, sarà animata dai giovani e dai bambini”, seguiti in loco nella loro crescita
umana e spirituale. “Tutte le chiese francescane hanno accolto con grande gioia l’appello
di pace di Papa Francesco, un uomo che ha a cuore la sorte della Siria. I fedeli avvertono
la sua vicinanza e sono entusiasti e commossi per le sua parole”, conclude padre Fernandez.
(R.P.)