2013-09-02 13:29:05

Vietnam: più censura su Internet con Decreto 72


La crescente popolarità dei social media preoccupa le autorità vietnamite che hanno deciso di ricorrere a una nuova legge specifica per limitare l’utilizzo di internet per diffondere e rilanciare informazioni, per dibattere questioni politiche, economiche o sociali, nel tentativo di bloccare quelle che considera manifestazioni di dissidenza. Domenica il governo ha pubblicato il Decreto 72, temuto e contestato ancora prima di diventare effettivo proprio per la durezza del contenuto emersa in fase di elaborazione. Con i nuovi provvedimenti, la possibilità legale di condividere online diventa pressoché nulla. Internet diventa, secondo le autorità, uno strumento esclusivamente “educativo”, utile a compattare il Paese attorno agli obiettivi definiti dal governo e dal Partito comunista, mentre Twitter e Facebook dovranno essere destinati esclusivamente a “fornire e scambiare informazioni personali”. La nuova legge - riferisce l'agenzia Misna - obbliga anche le Compagnie straniere che operano su internet in Vietnam ad avere i loro server nel Paese. Critiche severe sono arrivate dalle aziende, ma anche da gruppi internazionali per i diritti umani e dal governo statunitense attraverso la sua ambasciata ad Hanoi. Google e Facebook, tra gli altri, hanno comunicato il loro disaccordo con i regolamenti che, ritengono, vanno contro l’innovazione e la volontà di chi vuole investire nel Paese. Sono 35 i blogger o scrittori online finiti in carcere dall’inizio dell’anno in un Paese che l’ultimo Indice sulla libertà d’informazione pone al 172° posto al mondo su 179 in lista, subito dopo la Repubblica popolare cinese e appena prima dell’Iran. Si stima che almeno 1/3 dei quasi 90 milioni di vietnamiti abbia un accesso abituale a internet e che 12 milioni potrebbero essere già sotto una qualche forma di controllo governativo. (R.P.)







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